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“Imu, su prima casa conviene” A Bergamo aggravi minimi

Il presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali Bergamo Giuliano Olivati sostiene che ci sia molta disinformazione sulla questione Imu: "A conti fatti, sulla prima casa conviene; a Bergamo l'aggravio medio sarà di soli 5 euro"

Imu. Tre lettere che hanno suscitato un grande dibattito e tanto timore. Ma cosa si sa veramente sulla tassa immobiliare del governo Monti? Secondo Giuliano Olivati, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) di Bergamo e delegato alla cultura e formazione di Fiaip Lombardia, c’è molta disinformazione, con la conseguenza di creare un allarmismo ingiustificato.

Pur ammettendo la pesantezza dell’onere fiscale in casi di seconde case e di immobili del settore terziario, Olivati sostiene che per quanto riguarda la prima casa la questione Imu sia stata gonfiata. Secondo una simulazione della Cgia (Associazione artigiani piccole imprese) di Mestre, Olivati spiega che “l’Imu è addirittura più leggera dell’Ici per le famiglie con figli a carico, e per i nuclei senza figli è complessivamente comunque più vantaggiosa della vecchia imposta: solo 33 Comuni capoluogo su 101 subiranno degli aumenti rispetto a quanto pagavano con l’Ici. Questo perché l’Imu prevede una detrazione di 200 Euro sulla prima casa, aumentata di 50 Euro per ogni figlio a carico, fino ad un massimo di 8. In alcuni capoluoghi l’Imu sarà addirittura azzerata dalla detrazione prima casa, anche per i nuclei senza figli. Insomma, per le prime case la nuova tassa sarà più salata della vecchia Ici solo per gli immobili che superano i 620 Euro di rendita catastale”. Per quanto riguarda Bergamo, la Cgia di Mestre stima un aggravio medio rispetto all’Ici di soli 5 euro per le prime case di famiglie senza figli (da 114 a 119 Euro), mentre per le famiglie con figli si va da -45 a -114 euro.

“Il problema” spiega il presidente Fiaip Bergamo “è che qualcuno ci aveva illuso che l’Ici prima casa non sarebbe più tornata, ma toglierla è stato un regalo avvelenato. Senza Ici prima casa, infatti, i Comuni sono alla canna del gas, e ora per far cassa si sentono legittimati ad applicare aliquote Imu alte sulle seconde case e gli immobili del terziario e produttivo. Ma i Comuni sanno bene che non possono mettere in ginocchio le famiglie, e quindi applicano alla prima casa l’aliquota minima, oltre alle detrazioni previste dalla legge”.

“Bisogna quindi chiarire ai consumatori” conclude Olivati “che l’impatto sulla prima casa è nullo o mediamente modesto, e non incide sulle dinamiche immobiliari, a meno che non ci facciamo tutti travolgere da una specie di ‘mucca pazza del mattone’ che si autoalimenta. Del resto fino a quando c’era l’Ici prima casa, cioè fino al 2007, il mercato immobiliare andava a gonfie vele, segno che non è questa imposta comunale la pietra d’inciampo del real estate”.

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