Il Tir è tornato. Anzi, non se n’è mai andato. Si potrebbe riassumere così quest’ultimo periodo di Simone Tiribocchi, rispolverato da Stefano Colantuono domenica scorsa contro il Bologna e tornato al gol quattro mesi dopo la sua ultima marcatura datata 11 dicembre 2011. Allora a finire battuto fu il catanese Andujar per l’uno a uno finale, ma superare Gillet ha avuto un sapore molto più dolce: “Come si dice? La domenica perfetta – ha spiegato un sorridente Tiribocchi -. Giornate così mi caricano parecchio e finalmente, dopo tanto tempo, sono tornato a sentire il grande calore che i tifosi bergamaschi riescono a trasmettermi. Sto giocando poco, è vero, ma poi i miei sforzi vengono ripagati da queste enormi soddisfazioni e mi sento davvero felice qua a Bergamo”.
Domenica, dopo il gol del 2-0, il Tir si è ricordato dello sfortunato Guido Marilungo, dedicandogli la marcatura: “Guido è un grandissimo amico – ha commentato – e fare quel gesto è stata una grande gioia per me. E’ stato lui stesso a darmi la notizia del suo ginocchio ko e da quel giorno ho sperato di segnare contro il Bologna per dedicargli il gol”.
Il centravanti capitolino si è anche espresso sul giocatore del momento, quel Manolo Gabbiadini che solo con lui al fianco è riuscito a trovare la sua prima rete in Serie A: “Ha un grande talento, ma ha bisogno di tempo e di tranquillità – ha spiegato il Tir -. Lasciamolo lavorare sereno, solo così potrà continuare la sua crescita. Sappiamo tutti quali sono le sue qualità, serve solo un po’ di pazienza. Penso sia difficile paragonarlo a qualcuno, anche perché il suo sinistro ce l’hanno in pochi. Con Denis? Può giocare, ma entrambi si devono saper adattare”.
Per chiudere una battuta sulla sfida di domenica in Sardegna e sul finale di stagione: “Col Cagliari sarà una partita durissima – è il commento di Tiribocchi – e il caldo che troveremo non ci aiuterà di certo. I gol? Sono il mio pane. Ma da qui alla fine dell’anno me ne basterebbe uno: quello della salvezza”.
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