• Abbonati
O la borsa o la vita

Qualche soldo alle banche Che ne faranno? Investano sui giovani

La manovra della Bce dà un po' di respiro alle banche, ma intanto il sistema di erogazione e gestione dei fidi o dei mutui è diventato molto più severo. J.T. spera che accettino di rischiare finanziando imprese nuove, nuovi progetti.

Si riduce lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi. E’ prevedibile che l’attuale configurazione grafica del future sul Btp preveda un ulteriore rialzo del 10 per cento, circa un punto di spread in meno, quota 230/250.

E’ l’effetto della manovra e della liquidità della Bce, che ieri, mercoledì, al netto dei rimborsi di prestiti erogati in precedenza porta in Italia circa 80 miliardi di euro. La scadenza triennale dei fondi permette di placare il terrore dei banchieri che negli ultimi mesi hanno letteralmente bastonato imprese ed economia.

La gelata dei consumi e degli investimenti è stata amplificata dal blocco quasi totale dei prestiti e dalla gestione repressiva di ogni tipo di maggior utilizzo delle linee di credito. Non è pensabile che un’azienda sana, che è tale perché oculata nelle scelte, possa bere credito a medio termine con spread di 6 o 7 punti: è del tutto logico che rimandi le scelte di investimento e che per qualche tempo si dimentichi delle banche.

Il problema di fondo è che il nostro tessuto produttivo, caratterizzato da aziende piccole e poco liquide, troverà comunque difficoltà a risolvere i propri problemi di credito perché il sistema di erogazione e gestione dei fidi o dei mutui è diventato molto più severo da 3 anni a questa parte.

Le sofferenze bancarie crescono ad un tasso del 30% all’anno e pare siano in ulteriore accelerazione; credito facile non pùò essere erogato.

La possibilità che imprese marginali con bilanci poveri possano accedere all’eldorado dei soldi facili, resterà il ricordo di una stagione dissennata che non torna più.

Come è facile prevedere si assisterà ad uno stop quasi totale delle speculazioni edilizie, visto che il mercato è saturo di immobili sfitti in attesa di collocazione. L’edilizia è stato il motore dei consumi dell’ultimo decennio ed ha creato distorsioni e bolle a livello sistemico che guariranno non in mesi ma in anni.

Insomma non aspettiamoci miracoli perché in realtà, venuto a cadere il sistema dei consumi a tutti i costi, le necessità creditizie impellenti riguardano per lo più aziende che le banche non vogliono affidare visto la situazione dei bilanci. A chi daranno i soldi le banche senza creare nuove bolle e future insolvenze non è dato sapere.

Speriamo che accettino di rischiare (peraltro soldi non loro) finanziando imprese nuove, nuovi progetti, giovani imprenditori. E’ quello che l’interesse pubblico ha sempre richiesto e preteso dal sistema bancario e che ha ottenuto solo marginalmente.

J.T.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Piazza Affari euforica, ma il dopo Monti preoccupa gli analisti
O la borsa o la vita
Titoli euforici, ma i tassi già temono il dopo Monti
E' un buon momento per investire in Borsa, ma serve coraggio
O la borsa o la vita
Occasioni in Borsa da cogliere con coraggio
Trend positivo sui titoli in Borsa
O la borsa o la vita
Bel tempo sui titoli: ok all’acquisto ma con prudenza
I prossimi due giorni saranno cruciali per gli analisti finanziari
O la borsa o la vita
I prossimi due giorni cruciali per gli analisti
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI