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Il caso

Il direttore Arpa spara, Sacbo smentisce

Forse Carlo Licotti, direttore del dipartimento Arpa Bergamo, sente la pressione di un ruolo importante come quello che ricopre. Nell’arco di due ore è riuscito a annunciare e smentire due importanti notizie per il territorio bergamasco.

Forse Carlo Licotti, direttore del dipartimento Arpa Bergamo, sente la pressione di un ruolo importante come quello che ricopre. Nell’arco di due ore è riuscito a annunciare e smentire due importanti notizie per il territorio bergamasco. Durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio dell’attività 2011, alla domanda sulla situazione dell’inquinamento acustico provocato dall’aeroporto di Orio al Serio, ha dichiarato: “La società non ci consente di posizionare una centralina all’interno dell’aeroporto. Fino a due anni fa ci consentivano di entrare e effettuare il monitoraggio acustico e ambientale. Ora invece rimaniamo al di fuori. Non sono se sono stati approvati nuovi regolamenti. Semplicemente non c’è stato più un rapporto di certo tipo tra noi e la società (allarga le braccia, ndr). Ci è stato detto di no e basta”. Salvo poi smentire con una mail, un paio d’ore dopo. “Relativamente alla questione dei monitoraggi sull’inquinamento acustico dell’aeroporto di Orio al Serio, vi informo che quanto dichiarato, durante l’incontro odierno in Provincia, dal direttore del dipartimento di Bergamo in relazione alle difficoltà di accesso alle aree da monitorare, imputate alla Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo (SACBO), corrisponde al vero, ma è da riferirsi a una situazione risalente a 4/5 anni fa. Fino a quell’epoca, infatti, esistevano effettivi impedimenti, peraltro comprensibili, causati da rigide procedure di sicurezza aeroportuale”. Ovviamente Sacbo non le ha mandate a dire: “Apprendiamo da fonti giornalistiche il contenuto della dichiarazione resa dal dott. Carlo Licotti, direttore del Dipartimento Arpa di Bergamo, durante la conferenza stampa odierna. In merito a quanto asserito, Sacbo attende una sollecita smentita, ovvero un doveroso chiarimento, e, sicura della correttezza del proprio operato, ribadisce la piena collaborazione con Enti e Istituzioni all’insegna dell’assoluta trasparenza”.

E dopo la prima autosmentita, ecco la seconda. Licotti ha dichiarato che da circa un mese e mezzo Arpa ha rilevato valori anomali di cromo esavalente a Zanica. Un nuovo caso quindi dopo i problemi nella Bassa bergamasca. Ecco la seconda mail: “A rettifica di quanto comunicato dal dr. Licotti, il comune in cui si trova il condominio presso il quale si è riscontrata una anomala concentrazione di cromo è GAZZANIGA e non Zanica”.

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