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Sarnico

Riva, il rilancio cinese si incaglia sul Sebino

La pendenza di un procedimento ex articolo 182 bis allunga i tempo del passaggio di proprietà dei cantieri bergamaschi dal Gruppo Ferretti di Forlì al colosso cinese. Intanto si proroga la cassa integrazione ordinaria per 118 lavoratori.

L’attesa di un rilancio dei cantieri Riva a Sarnico era data per certa, dopo il passaggio del Gruppo Ferretti di Forlì al colosso cinese Shandong Heavy Industry Group – Weichai Group annunciato ai primi di gennaio. Ma si dovrà aspettare ancora. Al tribunale di Forlì è depositato un procedimento ex articolo 182 bis – accordi sulla ristrutturazione del debito – che deve sancire il passaggio di proprietà dalle banche creditrici al nuovo socio forte Shing – Weichai. da parte del gruppo di Forlì e dalla Cina bocche cucite, rimane l’amarezza di un accordo incagliato proprio sulle acque del Sebino per un impasse burocratico. Intanto è stata prorogata la cassa integrazione ordinaria da lunedì 20 febbraio al 3 marzo per tutto il personale in produzione: 118 addetti a Sarnico e un centinaio a La Spezia, l’altro polo Riva.

L’operazione di acquisto è per ora la più considerevole del 2012, basti pensare che ammonta a 374milioni di euro: 178 milioni di investimento e 196 per il finanziamento del debito. In cambio i cinesi rilevano una quota del 75% del produttore yacht. La procedura davanti al tribunale di Forlì avrebbe come primo effetto quello di sbloccare i finanziamenti urgenti, circa 40 milioni di euro, per saldare i fornitori e ripartire a pieno regime con gli ordini raccolti nei mesi scorsi.     

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