"Di sicuro, purtroppo, c’è solo un morto": ripesca una frase che viene da un profondo passato italiano il sindaco di Mozzanica Massimo Alloni per descrivere le poche, quasi inesistenti informazioni che arrivano da Cuba sulla morte del suo concittadino Roberto Avelli, l’artigiano di 41 anni trovato morto il 15 febbraio a Holguin (Cuba). Oggi avrebbe dovuto tenersi un incontro tra l’ambasciatore italiano all’Avana Marco Baccin e autorità del ministero degli Esteri e della polizia cubana. Ma l’incontro non c’è stato ha fatto sapere l’ambasciatore al sindaco, diventato portavoce e punto di riferimento della famiglia Avelli. "Qui i tempi sono caraibici – ha spiegato l’ambasciatore al telefono con il primo cittadino di Mozzanica -. Non ci sono certezze nè sul giorno in cui faranno l’autopsia nè sui tempi dell’incontro che ho richiesto nè sui tempi per la chiusura delle indagini". Alla luce delle non risposte ottenute dal governo cubano l’ambasciatore non può "confermare la notizia secondo la quale Roberto Avelli sarebbe precipitato dal secondo piano del palazzo della questura a Holguin", o meglio dall’edificio dell’emigracion local, gestito comunque dalla polizia cubana. Un caso Pinelli a Cuba? L’ambasciata non ha informazioni, non può confermare ma naturalmente non è in grado nemmeno di smentire. Poche informazioni, che gettano ancor più nello sconforto la famiglia Avelli, con la mamma Teresa, il fratello e la sorella Roberto e Milva. E anche alla luce delle informazioni odierne, praticamente inesistenti, la sorella Milva Avelli ha deciso di partire per Cuba, con il marito. L’obiettivo primario è riportare a Mozzanica la salma di Roberto. Un obiettivo al quale si aggiunge la richiesta di chiarezza.
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