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Il caso

Dalle stelle alle stalle Il dramma della Spal di Stefano Vecchi

Partita in estate con un ambizioso progetto, oggi la Spal del tecnico bergamasco Stefano Vecchi si trova a un passo dal fallimento: "Non vediamo uno stipendio da agosto, non sappiamo più cosa fare".

Senza gli stipendi da agosto, senza i soldi per pagare bollette e affitti. Senza i pullmini per i ragazzi, senza i medicinali per curare malanni o infortuni. Sembrerà incredibile ma si tratta di una squadra di calcio professionistico, di una squadra che milita nel campionato di Prima divisione, di una squadra che in estate, promettendogli quantomeno un progetto dignitoso, ha strappato al calcio bergamasco uno degli allenatori più promettenti e preparati. Stiamo parlando della Spal e di Stefano Vecchi (nella foto, ndr), l’ex allenatore della Tritium (che ha traghettato a suon di vittorie dalla Serie D alla Prima divisione) che in estate, nonostante il nuovo contratto firmato con i biancocelesti, ha fatto le valigie in fretta e furia ed è partito verso il coronamento di uno dei suoi sogni: allenare la squadra di Ferrara, la stessa che l’ha visto scendere in campo con i suoi colori addosso per 132 volte tra il 1999 e il 2003.

La situazione, in terra Emiliana, sembra essere sfuggita di mano a tutti, società, dirigenti e Amministrazione comunale. Tant’è che l’ipotesi di un fallimento è tutta’altro che remota: “Pensate che non ci accettano più nemmeno i ristoranti – spiega Vecchi –, non sappiamo dove andare a mangiare prima di allenamenti e partite. Stiamo lavorando in condizioni incredibili, non sembra vero nemmeno a me. Ci mancano persino gli attrezzi sul campo. E se guardo la classifica non so più a cosa pensare: stiamo dando tutto ma, oltre ai quattro punti di penalizzazione che ci siamo presi a novembre, ne sono in arrivo altri, praticamente già sicuri”.

Eppure in estate, quando Vecchi si è legato alla società ferrarese, i grandi progetti si sprecavano: “E’ stato persino costruito un intero parco fotovoltaico con la speranza che banche e fondi di credito potessero finanziare la nostra stagione calcistica – continua il tecnico bergamasco -. Ma niente, nessuno ha mai visto un euro. E ora credo sia inutile nascondere la nostra preoccupazione: ci sono ragazzi della squadra che non hanno i soldi per pagare l’affitto delle loro case e le bollette”.

Ma Vecchi, da tecnico sulla rampa di lancio qual è, cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno: “Per me si tratta comunque di un’esperienza importante – spiega -, un’esperienza che mi sta facendo crescere sotto tutti i punti di vista. La cosa bella, poi, è che con tutti questi problemi che ci circondano, all’interno dello spogliatoio abbiamo costruito un gruppo straordinario, molto unito e serio”.

Sulla possibilità di un suo ritorno sul mercato, il tecnico, per ora, non si esprime: “Adesso sono ancora l’allenatore della Spal – commenta -, anche se siamo tutti consapevoli che la possibilità del fallimento ora è davvero concreta. In estate, comunque, vedremo”.

Infine, una battuta sulla “sua” Tritium: “I ragazzi stanno disputando un ottimo campionato. Ma per me non si tratta di una sorpresa: so che quella è una squadra fatta di grandi calciatori e, soprattutto, di uomini veri. Ancora due-tre vittorie – conclude Vecchi – e l’obiettivo-salvezza l’avranno centrato. Complimenti a tutti”.

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