Il nome del marchio, Capobianco, è preso in prestito dall’omonima spiaggia all’Isola d’Elba. La creatività e la lavorazione però è tutta bergamasca. Nasce infatti dalla creatività di Marco Lorenzi, titolare della Duelle Industria di Zanica. Reduce dai recenti successi di Pitti a Firenze, il brand dello scarabeo che ha fatto della “felpa sartoriale” il suo tratto d’eccellenza, rispetto al 2010 registra un fatturato totale di un milione e 700mila euro, in crescita del 70% con risultati simili anche in Italia, Olanda e Germania.
Un risultato che lascia ben sperare per il futuro, così come l’aumento del numero di clienti che, a conferma delle previsioni, si attestano sui 200 punti vendita di cui 150 in Italia. E le previsioni per il 2012 parlano la lingua dell’ottimismo: non solo la crescita totale ipotizzata è del 50%, ma anche le intenzioni di consolidare le posizioni acquisite è realistica. Particolare attenzione sarà dedicata soprattutto al mercato francese e Giapponese che riservano ancora importanti margini di crescita.
“Le ambizioni per il futuro – commenta Marco Lorenzi, titolare della Duelle Industria di Zanica cui fa capo il brand – vanno nella direzione dell’internazionalizzazione attraverso la distribuzione verso paesi come Spagna, Germania, Giappone e USA. Tra i nostri obiettivi ci sono anche la conferma della nostra presenza ai prossimi Pitti Immagine Uomo e Designer Collectives e, nell’arco di un quinquiennio, l’apertura di un monomarca. Riteniamo inoltre importante per l’azienda confrontarsi e stringere collaborazioni con università e atenei che facciano dell’universo moda il loro centro. Aprirsi ad iniziative e progetti che coinvolgano gli stilisti di domani è per noi un must. Mettere in circolo le idee ed investire nella creatività, del resto, sono i fondamenti della nostra filosofia di stile e le basi su cui continuare a crescere”. Insomma per la squadra della quindicina di dipendenti della Capobianco a Zanica le prospettiva di crescita non mancano.
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