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Calcioscommesse:

Cassano interrogato: mai conosciuto Doni Presto faccia a faccia

L'ex capitano nerazzurro e il difensore del Piacenza Gervasoni hanno raccontato un verità che non combacia con quella del portiere del Piacenza Cassano. E le due versioni verranno messe a confronto con un faccia a faccia.

L’ex capitano nerazzurro Cristiano Doni e il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni hanno raccontato un verità che non combacia con quella del portiere del Piacenza Mario Cassano ascoltato lunedì 6 febbraio sul calcioscommesse. E le due versioni verranno probabilmente messe a confronto con un faccia a faccia tra i protagonisti davanti al gip di Cremona Guido Salvini e al pm Roberto Di Martino.

In effetti Cassano nell’interrogatorio ha negato tutto: le manipolazioni di Piacenza-Mantova del 2008-2009, Siena-Piacenza, Atalanta -Piacenza e Albinoleffe-Piacenza, tutte del 2011.

"Piacenza-Mantova? Ero squalificato", ha dichiarato e poi: "Mai conosciuto Cristiano Doni", smentendo il racconto fatto dal nerazzurro di quel rigore che Cassano aveva evitato di parare.

Doni aveva spiegato ai magistrati: "Quando si è trattato di calciarlo, poco prima mi si è avvicinato il Cassano che mi ha invitato a tirare al centro. Io sono rimasto un attimo perplesso in quanto avrebbe potuto trattarsi di un brutto tiro del Cassano, teso a confondermi le idee. Nulla poteva escludere infatti che Cassano, dopo avermi dato questo suggerimento rimanesse in posizione centrale a pararmi il tiro".

Il rigore tirato da Doni in Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, finita 3-0. Cassano , a suo dire, invece, "si è gettato di lato con largo anticipo, rendendomi ancora più evidente che effettivamente le cose stavano come mi avevano detto".

"Non è vero", ha invece detto Cassano che, come ha raccontato il suo legale Francesco Maresca, aveva parato, muovendosi allo stesso modo, un rigore un mese prima.

Il portiere ha anche smentito Gervasoni, il quale aveva anche dichiarato di aver percepito, come Cassano, 20 mila euro in occasione di Siena-Piacenza del 19 febbraio del 2011. Del portiere di Piacenza, però, si parlava anche in intercettazioni tra i membri del cosiddetto gruppo di scommettitori dei bolognesi.

Martedì 7 è il turno, davanti al gip, di Angelo Iacovelli, infermiere factotum del Bari accusato di aver partecipato a quattro combine di partite della squadra pugliese, tutte di Serie A: Milan-Bari, Sampdoria-Bari, Bari-Roma e Palermo-Bari. È stato il calciatore dell’Atalanta e prima del Bari Andrea Masiello a inguaiarlo. 

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