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Atalanta e calcioscommesse

Gli ultrà contro Doni: Bergamo non è più casa tua

I tifosi atalantini non ci stanno e, tramite il Giornalino della Curva, fanno arrivare il loro pensiero a Doni ("Bergamo non sarà più casa tua") e Masiello ("Troppo facile parlare quando si è tirati in ballo"). Domani l'interrogatorio di Cassano.

"Vattene, a Bergamo non sei più il benvenuto". Gli ultrà atalantini non hanno perso tempo e, tramite le colonne del Giornalino della Curva, hanno fatto sapere il loro pensiero all’ex idolo Cristiano Doni, rispondendo per le rime alle ultime interviste rilasciate dal romano ai maggiori quotidiani nazionali.

Nell’articolo i tifosi atalantini se la prendono, per la prima volta, anche con Andrea Masiello, il terzino nerazzurro che nei giorni scorsi ha vuotato il sacco, raccontando agli inquirenti dei brogli commessi nella passata stagione quando ancora indossava la maglia del Bari: “Troppo comodo parlare solo quando vieni tirato in ballo” è l’accusa degli ultrà.

Il gip Salvini, intanto, si augura che l´appello di Doni ("Non fate come me, chi sa adesso parli", ndr) venga raccolto nell´interrogatorio di garanzia già domani, martedì 7 febbraio, da Cassano, ex giocatore del Piacenza. «Il portiere ha svolto – scrive Salvini – un ruolo fondamentale nella vicenda in quanto ha messo in contatto gli zingari con Zamperini, e lo ha fatto proprio in quanto quest´ultimo costituiva, attraverso le sue conoscenze con i giocatori, un ottimo strumento per ampliare l´introduzione del gruppo nel campionato di serie A». Cassano era quello che «aveva fame», pretendendo diecimila euro in più per prendere quattro gol invece di tre. A lui vengono contestate le manipolazioni delle partite contro Atalanta, Siena, Mantova e Albinoleffe.

Ecco il testo integrale dell’articolo apparso sul Giornalino della Curva.

"Avevamo deciso di essere indifferenti a te. Ci sembrava la scelta più giusta. Un amore tradito a volte merita più un distacco silenzioso ma carico di significati, piuttosto che reazioni irrazionali, fatte di parole e gesti anche inutili. Ma tu Cristiano hai pensato bene di alzare per l’ennesima volta la testa. Solo che al tuo orgoglio e alle tue parole noi non crediamo più e allora adesso l’indifferenza non serve più! Ma come ti permetti di dire che le stronzate che hai fatto le hai fatte solo per l’Atalanta? Come puoi permetterti di dire che in fondo l’onerificenza l’hai meritata per quello che hai fatto per noi? Sappi bene una cosa, una volta per tutte: tu ci hai tradito e qualsiasi cosa tu possa o potrai dire in futuro non cancellerà mai le ferite che hai provocato in no, nei confronti della nostra passione e della nostra storia, del nostro grande amore, della nostra fede più grande: l’Atalanta Bergamasca Calcio!

Nelle interviste non è apparsa una sola volta l’unica parola che forse (e sottolineiamo forse) ti avrebbe potuto restituire un po’ di dignità: scusate. Tu non sei pentito per quello che hai fatto, stai solo cercando il modo per rifarti una reputazione e una faccia nei confronti di Bergamo e dei tifosi Atalantini. Stai ancora cercando, in modo meschino, di girare le carte in tavola, di passare come colui disposto a sacrificare se stesso per il bene dell’Atalanta. Ti dovresti ricordare nel ricordare quell’Atalanta-Pistoiese di tanti anni fa, dicendo solo adesso che la partita era combinata, anzi una "goliardata" da cui ti vuoi chiamare fuori per opportunismo, senza neanche avere il coraggio di fare i nomi dei colpevoli. E il tuo gesto di esultanza a testa alta, vantato per tanti anni a dimostrazione della tua innocenza? Quel gesto che anche per noi era diventato un simbolo di appartenenza, adesso appare come il simbolo del più vile degli imbrogli. Ti permetti anche di dare suggerimenti, di consigliare a chi sa di denunciare le cose, di fare come Masiello. Come Masiello? Certo come Masiello, che parla solo quando ormai è stato tirato in ballo. Troppo facile. Anche tu parli e ammetti solo quello che ti viene contestato (puoi ancora giurare che non ci sia dell’altro?) e, soprattutto, parli senza esserti pentito, ma solo perché ti hanno trovato con le mani nella marmellata. Troppo facile credere che la gente sia sempre pronta ad abboccare! Le tue parole celano sicuramente una strategia tua di difesa personale (facile anche non rispondere alle domande più dirette. Ma allora, cosa parli a fare?), di cui non ci importa niente. Tu per noi non esisti più! E ci auguriamo vivamente che sia un’enorme bugia il fatto che i tuoi compagni abbiano dimostrato comprensione nei tuoi confronti. Se così fosse, vorremmo che avessero il coraggio di dirlo chiaramente anche ai tifosi! Ma se così non fosse, sarebbe l’ennesima tua menzogna. L’ennesimo tuo tradimento. Hai detto che vorresti continuare a vivere a Bergamo. Ebbene, sappi che Bergamo non sarà più casa tua, per te non ci sarà più posto. Dopodichè, vuoi davvero "vivere serenamente a Bergamo?" Beh, la prendiamo come la tua ennesima scommessa…"

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