Il progetto Honegger di Albino che sfuma, Lombardini che si sfila e non apre più il suo centro commerciale Pellicano per la crisi e per la troppa concorrenza denuncia segna un cambio di marcia rispetto alle continue aperture della grande distribuzione sul territorio bergamasco. I centri commerciali hanno fatto epoca? Sono un modello che, così come viene proposto, non funziona più?
“È la scoperta di una situazione che evidenziamo da anni. Il modello di uno spazio industriale riconvertito a “centro commerciale tradizionale" deve lasciare spazio a ipotesi in atto più interessanti sotto il profilo commerciale e urbanistico – esordisce Filippo Caselli, della Confesercenti di Bergamo –. Per quanto riguarda poi lo stop al centro commerciale Honegger ad Albino, come Confesercenti siamo stati l’unica associazione di categoria che fin dall’inizio ha manifestato la propria contrarietà. Nel corso degli incontri pubblici abbiamo sempre manifestato la nostra ferma convinzione che non c’era spazio per quel tipo di operazione, come si poteva evincere dai dati sull’andamento dei consumi, dai dati sull’andamento occupazionale e da una più attenta analisi della rete commerciale locale".
È la prima volta che a Bergamo però si rinuncia ad un’operazione simile. Questo significa che i centri commerciali sono troppi?
"A nostro avviso il mix tra piccola, media e grande distribuzione in Bergamasca ha raggiunto un equilibrio tale da soddisfare pienamente l’offerta al consumatore. C’è poi da sottolineare che c’è in atto una forte crisi che colpisce tutti i settori e che molte imprese commerciali sono state costrette a chiudere. Il saldo tra nuove aperture e chiusure nel 2011 è negativo ed evidenzia come sia forte la crisi dei consumi in un territorio economicamente ricco come la provincia di Bergamo".
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