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Il caso

Sfilza di accuse per primario dei Riuniti Il gip gli vieta la professione

Stefano Zenoni, 56 anni, direttore del reparto di oculistica dei Riuniti, si è dimesso. Molte le ipotesi di reato della procura: dalla falsificazione di cartelle cliniche per vantare risultati inesistenti di interventi chirurgici fino alla concussione.

E’ lungo l’elenco di reati che la procura della Repubblica di Bergamo contesta all’ormai ex primario di Oculistica degli Ospedali Riuniti Stefano Zenoni, 56 anni. Il medico si è dimesso il primo febbraio dal suo incarico agli Ospedali, per "motivi di salute". Le dimissioni sono in realtà un atto obbligato dovuto all’ordinanza del giudice delle indagini preliminari che impone a Zenoni il divieto di esercizio della professione medica per due mesi e in aggiunta il "divieto di esercizio della funzione pubblica in qualità di primario".

Le indagini dei carabinieri di Bergamo a carico del dottor Zenoni sono iniziate a metà del 2010. Le ipotesi di reato, e i fatti contestati, compongono un lungo elenco. Uno dei sospetti è ad esempio che l’ex primario di Oculistica falsificasse le cartelle cliniche dei pazienti dopo alcuni interventi chirurgici, per vantare risultati che in realtà, secondo la procura, non c’erano. C’è anche un’ipotesi di concussione, che si profilerebbe perchè il medico, sempre stando alle accuse, "invitava" (o dirottava secondo la procura) un po’ troppo spesso i pazienti, dopo la degenza in ospedale, a recarsi nel suo studio professionale privato, sfruttando però la sua posizione di carattere pubblico in ospedale.

Non è escluso che nella falsificazione di atti possano essere coinvolti altri colleghi di Stefano Zenoni. Tutti i fatti contestati, che sarebbero stati commessi in ospedale, hanno portato la procura a ipotizzare anche la truffa aggravata a danno dello Stato, che però il gip non ha riconosciuto. Non mancherebbero, inoltre, episodi specifici di appropriazione indebita di farmaci. Stefano Zenoni è stato in servizio agli Ospedali Riuniti dal 1999. I fatti finiti sotto la lente della procura della Repubblica risalirebbero al periodo tra il 2008 e il 2010.

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