Fuga dei turisti dalla città. E’ il drammatico dato registrato da Federalberghi Ascom a un mese esatto dall’entrata in vigore della tassa di soggiorno da parte di Palafrizzoni. Lo ricordiamo: l’amministrazione prima di Natale ha deciso di introdurre la nuova tassa come in tante altre città italiane: 3,50 euro a notte e a persona per gli alberghi a 4 stelle, di 2,50 euro per i tre stelle, di 2 euro per le case di ferie, gli affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanza, i bed and breakfast e gli agriturismi, di 1,70 euro per gli alberghi a due stelle, e un euro per le strutture a una stella e per gli ostelli. Non sono mancate le polemiche, con le associazioni che rappresentano gli imprenditori alberghieri fin da subito scettiche e critiche nei confronti della Giunta. A trentuno giorni dal via le impressioni negative sono confermate. “I problemi sono evidenti – spiega Giovanni Zambonelli della Federalberghi Ascom – soprattutto perché la tassa di soggiorno non è stata introdotta nei paesi dell’hinterland. Questa si chiama concorrenza sleale. Una quota dei turisti ha lasciato la città scegliendo i paesi confinanti. Tantissimi albergatori stanno contestando questo provvedimento che danneggia fortemente l’attività. Significa mancanza di attenzione nei confronti dei turisti, anche perché gli importi sono davvero rilevanti se confrontati con quelli di altre città, ben più a vocazione turistica rispetto a Bergamo". Zambonelli non risparmia pesanti critiche all’assessore al Bilancio Enrico Faceotti: "E’ mio dovere rimarcare che aveva preso impegni precisi – continua – come estendere la tassa di soggiorno ai Comuni dell’hinterland. Addirittura l’aveva definito un impegno solenne. A fine agosto era stato detto che erano già stati presi contatti con le altre amministrazioni. Per ora non abbiamo visto nulla. Se poi a tutto questo aggiungiamo la situazione economica pesante il quadro è fatto".
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