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Edilmora, primo passo verso il concordato

Dinanzi all’adunanza presieduta dal Giudice delegato Luciano Alfani, il Commissario giudiziale Mario Caffi ha descritto le cause del dissesto della società legate alla crisi del mercato immobiliare.

Mercoledì al Tribunale di Bergamo si è tenuta l’adunanza del concordato preventivo (c.p. 11/2011) della storica società immobiliare e di costruzioni bergamasca Edilmora di Morstabilini Valerio Spa di Ardesio.

Dinanzi all’adunanza presieduta dal Giudice delegato Luciano Alfani, il Commissario giudiziale Mario Caffi ha descritto le cause del dissesto di una società che ha sempre dimostrato le proprie capacità e la serietà del proprio operato, principalmente legate alla crisi del mercato immobiliare, le risultanze dell’esercizio provvisorio terminato il 31.12.2011 senza evidenziare perdite rilevanti e le due principali operazioni compiute nel corso dell’anno appena chiuso quali l’affitto di un ramo d’azienda da parte della società di nuova costituzione Trabis Costruzioni S.r.l. e l’accordo con il principale debitore di Edilmora la Immobiliare Arno S.r.l. .

L’affitto del ramo d’azienda in particolare ha consentito il ricollocamento immediato di 22 dipendenti, dei 72 in forza al momento della presentazione della domanda di concordato da parte della società, di cui ad oggi 43 in cassa integrazione straordinaria per accordo raggiunto con le rappresentanze sindacali e ulteriori 7 già ricollocati.

La definizione della posizione Immobiliare Arno ha permesso di rendere certo il consistente credito di € 1.200.000 aumentandone, così, la possibilità di recupero.

L’attenzione dei creditori è stata poi concentrata sull’analisi degli aspetti puramente contabili con enunciazione della consistenza dell’attivo composto da immobili da vendere pari ad € 14.091.514,95, dell’entità del passivo ad oggi accertato (€ 23.486.859,54) e dei fondi rischi stanziati prudenzialmente a copertura dei crediti in contenzioso e del contenziosi tributario pendente, ed infine sulla percentuale di ipotetico soddisfacimento dei creditori chirografari calcolata tra il 13 e il 15%.

In ultimo, il Commissario ha ritenuto di evidenziare, così come anche il dottor Alfani ha ribadito, l’assenza di alternative al concordato integralmente liquidatorio rispetto al fallimento e ha doverosamente ricordato ai creditori che la capacità del concordato di soddisfare i creditori rimane inscindibilmente legata all’andamento del mercato immobiliare.

In sede di adunanza non è stato possibile raggiungere la maggioranza necessaria per l’approvazione del concordato da parte dei creditori chirografari, e pertanto sarà necessario attendere il trascorrere dei 20 giorni concessi a seguito dell’adunanza per l’espressione del voto.

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