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La beffa

Il muro di via Autostrada non si abbassa, si smussa fotogallery

A fine anno sembrava cosa fatta: l'edificio di via Autostrada avrebbe perso un piano per salvaguardare la vista su Città Alta. Venti giorni dopo la vista c'è: riflessa nella parete di cristallo del "muro" che sarà solamente smussato su un lato.

C’è sempre un lato "B". E a volte riserva sorprese. Prendete per esempio il "muro" di via Autostrada. L’edificio in costruzione che toglie per sempre la visuale di Città Alta a quanti uscendo dal casello dell’autostrada raggiungono il centro città, ebbene: non perderà un metro in altezza. Forse, ma il forse è d’obbligo, verrà smussato sul lato che dà su via Autostrada. Per avere conferma che poco o nulla verrà modificato basta osservare il lato "B" dell’edificio, quello che si affaccia su Città Alta: una lastra di vetro trasparente. Facciata ormai completata. E le modifiche? Nessuna.   

A coloro che confidavano in una vittoria del buon gusto e del buon senso, sbandierata dall’annuncio della società Bruman’s proprietà dell’area, non resta che la delusione. 

“Secondo gli accordi raggiunti l’albergo che verrà costruito a fianco dell’attuale edificio sarà di cinque piani e non sei come da progetto – afferma Andrea Pezzotta, assessore alla Pianificazione Urbanistica del Comune di Bergamo –. L’edificio dell’albergo avrà anche un’altra forma rispetto al progetto iniziale, a forma di ‘elle’ e non triangolare come all’inizio. Per quanto riguarda il ‘muro’, la società immobiliare si è impegnata ad abbattere una parte del palazzo, quella più esterna, che dà su via Autostrada dando all’edificio una forma obliqua”.

Un po’ poco non crede assessore?

“Non si è potuto fare molto di più, purtroppo. Si sarebbe dovuto intervenire prima, quando la società aveva presentato i permessi per costruire – risponde Pezzotta –. Con l’intervento della Sovrintendenza e la disponibilità della società costruttrice è quanto siamo riusciti ad ottenere”. Il “muro” quindi rimarrà tale e sarà leggermente smussato. Ma ora c’è un altro problema che preoccupa Palazzo Frizzoni: la volumetria dell’albergo.

“Non abbiamo ancora capito dove atterreranno quei metri cubi di costruzione tolti all’edificio che ospiterà l’albergo – ammette Pezzotta che assicura: – stiamo verificando”.

Non sono numeri da poco: si tratterebbe di circa 2 mila metri cubi.

Il caso del “muro” di via Autostrada è emerso quando a settembre 2011, la prima parte del progetto – il centro direzionale – ha preso forma rendendo evidente a tutti come il profilo di Città Alta sarebbe scomparso a quanti arrivavano in città uscendo dal casello dell’autostrada. Lettere, telefonate e fotografie sul cantiere costringono Palazzo Frizzoni ad intervenire. Intanto c’è lo stop dei lavori e il sequestro della porzione di cantiere riguardante l’albergo: secondo la polizia locale vi sarebbero delle irregolarità sul piano delle autorizzazioni edilizie. Intanto l’edificio contestato interessa anche la magistratura che apre un fascicolo ed iscrive nel registro degli indagati il direttore dei lavori. L’Amministrazione comunale di Bergamo cerca riparo dalle polemiche e avvia una trattativa con la società Bruman’s. L’immobiliare annuncia di essere disponibile a modificare il progetto nonostante i diritti legittimamente acquisiti. Alla fine di dicembre del 2011 l’accordo di massima pare raggiunto: via una parte di “muro” e riprogettazione dell’albergo con una forma a “elle” invece dell’originaria pianta triangolare.

Venti giorni dopo, l’altro lato del noto "muro" svela la beffa alla Sovrintendenza, a Palazzo Frizzoni ed ai cittadini: l’edificio è tale e quale come da progetto. Non rimane che osservare una parete trasparente su cui riflette il profilo di Città Alta. Proprio quel profilo da cartolina che dava il benvenuto a quanti arrivavano a Bergamo e che è stato "ceduto" con un permesso di costruire.

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