“L’AlbinoLeffe è innocente, e Doni ora va aiutato”. Emiliano Mondonico difende la squadra seriana e tende una mano all’ex capitano dell’Atalanta. In un’intervista a “La Stampa” il Baffo di Rivolta ha parlato anche della nuova bufera scommesse che sta coinvolgendo in particolare il calcio bergamasco, a lui molto caro. Sulla società di Andreoletti, l’ultima in cui ha allenato prima del forzato stop per sconfiggere il tumore, il Mondo non ha dubbi: “Conosco troppo bene la dirigenza per pensare che sia stata messa sotto scacco da un’ipotetica organizzazione criminale. Riusciranno a dimostrare la loro estraneità, anche se ora è come assistere ad un film horror». Mondonico in questo momento sta allenando una squadra di ragazzi alle prese con dipendenze da alcool, gioco e droghe. Una situazione simile a quella dei giocatori coinvolti: “Quella del gioco è la partita più difficile da vincere, però mi ha molto colpito l’atteggiamento delle mogli di Gervasoni, Doni e Paoloni. Hanno avuto una forza pazzesca e l’affetto delle famiglie è importante: si deve ripartire da lì”. Il tecnico cremasco ha ricevuto, nelle settimane scorse, la benemerenza onoraria di Bergamo. Proprio come quella di Doni qualche tempo fa, che ora in molti vorrebbero venisse restituita: “Se per questo l’avevano data anche a Mussolini… I problemi sono altri: io Cristiano non l’ho mai conosciuto di persona, ma proprio perché ho sempre frequentato gente che aveva bisogno di una mano, dico che va aiutato e non ammazzato”.
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