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L'intervento

Vertova ricorda il passato fascista di Tremaglia

L'ex consigliere comunale dei Verdi ripercorre in modo pacato e con taglio storico la lunga vita politica di Mirko Tremaglia e i suoi rapporti con i principali personaggi della destra italiana.

Pubblichiamo un intervento dell’ex consigliere dei Verdi Pietro Vertova sulla figura di Mirko Tremaglia, scomparso il 30 dicembre. Vertova, che fin dal primo consiglio comunale rivendicò l’antifascismo come valore fondante, ricorda il passato fascista del decano dei parlamentari italiani, nonché padre politico dell’attuale sindaco di Bergamo Franco Tentorio.

 

Nato nel 1926, Mirko Tremaglia aderì a 17 anni alla Repubblica Sociale Italiana diventando ufficiale repubblichino. “Ci presentammo subito volontari io e i miei due fratelli” – raccontò Tremaglia in un’intervista a Il Giornale – “Volevamo difendere l’Italia, combattere. Ci animavano degli ideali. I ragazzi di Salò hanno rappresentato una parte viva ed eccezionale della gioventù italiana”.*

La Repubblica di Salò, è bene ricordarlo, fu uno Stato fondato da Mussolini il 23 settembre 1943 per espressa volontà di Hitler dopo che il Regno d’Italia aveva firmato l’armistizio con gli Alleati. Dell’esperienza di questo Stato “fantoccio” (“fantoccio” fu un termine usato dallo stesso Mussolini in un promemoria dell’8 ottobre 1943 sui rapporti italo-tedeschi) vale ricordare la guerra ai partigiani e alla popolazione civile sospettata di sostenerli (gli eccidi di Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema furono guidati dai repubblichini) e la collaborazione al progetto nazista di stermino degli ebrei. La creazione della Repubblica Sociale Italiana sotto diretta tutela della Germania significò infatti il vero e proprio inizio della "caccia all’ebreo" anche in territorio italiano, cui contribuirono attivamente reparti e bande armate della RSI. Il 30 novembre 1943 fu emanato dal Ministro degli Interni Buffarini-Guidi l’Ordine di polizia n°5 che ordinava ai capi delle province di arrestare gli ebrei di ogni nazionalità e di internarli in campi di concentramento provinciali in attesa che ne venissero approntati di “speciali appositamente attrezzati”.

Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Mirko Tremaglia divenne un esponente di punta del Movimento Sociale Italiano, partito fondato da reduci del Partito Fascista e della Repubblica di Salò. Dirigente e parlamentare dal 1972 fino a ieri, Tremaglia è stato tra i più stretti collaboratori di Giorgio Almirante (storico segretario dell’MSI tra il 1969 e il 1987). Giorgio Almirante, è bene ricordarlo, fu un importante esponente del Partito Fascista italiano. Nel 1938 era tra i firmatari del Manifesto della razza, poi capo redattore della rivista La difesa della razza. Così scrive nel 1938: “Il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l’Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un’imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera”.** Dopo l’8 settembre 1943 Almirante divenne Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Popolare della RSI. Quindi, in piena guerra civile, divenne tenente nelle brigate nere, partecipando alla guerra contro i partigiani in particolare in Val d’Ossola. Nel dopoguerra assunse posizioni politiche particolarmente “eterodosse”, come quando dimostrò solidarietà e vicinanza a Pinochet dopo il golpe cileno.

Negli ultimi anni Tremaglia segue ovunque Gianfranco Fini, prima in Alleanza Nazionale dopo la cosiddetta “svolta” di Fiuggi, quindi in Futuro e Libertà. Tremaglia muore il 30 dicembre 2011, non prima di aver fieramente votato contro il Governo Berlusconi. Per l’attuale Ministro degli Esteri Terzi "se ne va un padre". Per il Sindaco di Bergamo Tentorio il defunto Mirko Tremaglia è stato il "maestro politico" (così lo definì in un’intervista a Bergamonews dopo l’elezione a Sindaco)***.

 

Pietro Vertova

 

Note

*“Ecco perché l’antifascismo non è un valore”, Il Giornale, 23 settembre 2008.

** Giorgio Almirante, “Né con 98 né con 998”, 1938, La difesa della razza, I, n. 6, pp. 47-48.

*** “Tentorio: con me ha vinto anche Mirko Tremaglia. La Russa ci manderà i soldati”, Bergamonews, 8 giugno 2009.

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