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La morte di tremaglia

Il sindaco Tentorio “Le nostre battaglie insieme”

Il sindaco di Bergamo rammenta l'uomo, l'amico, "il parente stretto, compagno di tante battaglie elettorali insieme". "La città tutta riconosceva il suo impegno, il suo amore per Bergamo e per l'Italia".

Il parlamentare ruggente, il politico d’azione che tutti ricordano in Tremaglia lascia spazio ad un altro profilo. Più personale e fraterno. Quello che Franco Tentorio, sindaco di Bergamo, rammenta alla notizia della scomparsa del decano dei parlamentari.

“Tremaglia l’ho conosciuto giovanissimo quando mi sono iscritto al Msi – ricorda Tentorio – ho partecipato come suo sostenitore a tutte le sue campagne elettorali, quelle vinte e quelle perse, ai comizi contestati, alle sue battaglie”.

Che cosa ricorda di quelle campagne elettorali?

“Se si vinceva era una grande gioia naturalmente, ma anche si se perdeva lo spirito era lo stesso perché Tremaglia sapeva che ce l’avevamo messa tutta. In quelle campagne io stesso ho creato della più grandi amicizie della mia vita, per settimane si viveva in simbiosi e si faceva propaganda senza soldi ma con grande impegno politico”.

Rammenta una sconfitta che pesò a Tremaglia?

“Una volta perse, negli Anni Settanta, ma don Andrea Spada gli dedicò un editoriale dal titolo ‘Coraggio, onorevole Tremaglia’. Fu la sua sconfitta più bella, perché la città tutta riconosceva il suo impegno, il suo amore per Bergamo e per l’Italia”.

C’è una battaglia di cui andava fiero?
“La sua conquista per il voto degli italiani all’estero. Una legge che porta il suo nome, una legge bipartisan che votò anche la Sinistra e che dimostra la passione, l’amore di Tremaglia per il suo Paese e i suoi cittadini”  

Oltre ai momenti politici che ricordo ha di Tremaglia?

“Dal punto di vista umano è stato importante per la mia vita. È come uno stretto parente. Dal punto di vista politico è il mio maestro. L’ho visto venerdì scorso, prima di Natale, e per la prima volta lo avevo trovato triste, in difficoltà. La vita riserva anche dei momenti dolorosi che non hanno risparmiato nemmeno un grande uomo come lui. Sono certo che ora potrà finalmente riabbracciare il figlio Marzio, insieme ricostituiranno momenti stimolanti di confronto storico e culturale. Si volevano tanto bene e il Signore li ha messi vicini”.

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