Pubblichiamo l’intervento del consigliere provinciale di Sinistra. Ecologia e Libertà Paolo D’Amico in merito all’inchiesta Brebemi che vede coinvolto un imprenditore bergamasco.
La Provincia di Bergamo deve mantenere alta la guardia sulla gestione dello smaltimento dei rifiuti speciali e delle cave dismesse. Questi sono settori dove è alto il rischio di infiltrazioni malavitose e di gravi irregolarità nel trattamento dei rifiuti stessi. Le istituzioni pubbliche, Regione e Provincia, devono inoltre commisurarsi efficacemente alle nuove modalità con cui la criminalità organizzata costruisce il sistema collusivo che avviluppa particolarmente i settori edilizio, immobiliare e movimentazione terra. Sistema che diviene collusivo-corruttivo quando si propone di acquisire consenso e condizionare la politica e le amministrazioni pubbliche. Non basta dire, come ha fatto in Consiglio Provinciale il presidente Pirovano, che le procedure sottoposte alla responsabilità della Provincia, relativamente alle attività di trattamento dei rifiuti, sono state espletate correttamente. Più controlli, ispezioni, verifiche sulle condizioni di sicurezza ambientale e sulla regolarità delle attività di cavazione e smaltimento dei rifiuti nelle opere stradali sono il primo atto amministrativo da concretizzare. Sollecitazioni che Sinistra per Bergamo propone frequentemente con interpellanze e mozioni. Ma poi viene la politica: e qui la strada da percorrere è quella di rompere, nettamente, con chi nel mondo dell’economia bergamasca non garantisce la necessaria trasparenza operativa in alcuni delicati settori dell’edilizia e movimentazione terra; e di stroncare, denunciandoli in anticipo, gli amministratori che costituiscono parte integrante del sistema collusivo-corruttivo che inquina la politica anche in Lombardia. Pure se costoro sono i principali alleati della Lega Nord in Regione, in tante Province e Comuni.
Paolo D’Amico, consigliere provinciale Sinistra per Bergamo (Prc,Pdci,Sd)
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