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Confindustria

Centralino ai ciechi premiata la Brembo fotogallery

Il Gruppo Giovani di Confindustria assegna il riconoscimento "Categorie svantaggiate" alla Brembo Spa. L'azienda devolve il premio alla cooperativa "La sfida" che accompagna all'autonomia i non vedenti.

Il Gruppo Giovani di Confindustria Bergamo ha assegnato alla Brembo Spa il premio “Categorie svantaggiate” 2011. Il riconoscimento, giunto alla sesta edizione, è promosso dallo stesso Gruppo Giovani Imprenditori da sempre particolarmente attento alle problematiche di carattere sociale ed alla valorizzazione della responsabilità d’impresa.

Nel corso della riunione del direttivo, nella serata di giovedì primo dicembre, il presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Bergamo, Gianmarco Gabrieli ha consegnato il premio a Luciana Parati, responsabile formazione di Brembo, e a Claudio Mapelli, presidente della cooperativa “La sfida” e vice-presidente dell’Unione nazionale ciechi, per aver collaborato alla realizzazione di un progetto di inserimento lavorativo di cinque ragazzi non vedenti della cooperativa all’interno dell’azienda bergamasca come centralinisti.

Una commissione interna, composta dagli imprenditori Giovanni Maffei e Paola Riceputi, hanno valutato alcune candidature e poi hanno premiato la Brembo Spa con questa motivazione: “per l’attenzione rivolta a questo gruppo di lavoratori non vedenti a forte rischio di esclusione sociale in ragione della disabilità sofferta. A tali lavoratori è stato consentito l’inserimento in azienda con un percorso formativo valorizzante, all’esito del qaule si è reso possibile l’affidamento in piena autonomia della gestione dell’attività di centralino, attraverso l’attivazione di una convenzione ex articolo 14”.

Siamo orgogliosi di assegnare questo premio come Gruppo Giovani di Confindustria – ha affermato Gianmarco Gabrieli – perché si tratta della prima esperienza in Italia di inserimento di persone non vedenti all’interno di una realtà aziendale privata, dato che solitamente questi soggetti sono inseriti in aziende pubbliche”.

Luciana Parati, che ha seguito in prima persona per Brembo il progetto, ha rimarcato la soddisfazione per questo riconoscimento: “Attraverso questa esperienza abbiamo imparato quanto sia necessario conoscere le realtà dei non vedenti e quanto sia necessario, non solo come impegno legale, ma sociale doverli inserire nel processo produttivo del nostro Paese. Nel lavoro, anche chi soffre, può trovare un importante motivo per realizzarsi”.

L’incontro tra Parati e Mapelli è stato casuale, durante un convegno in Provincia di Bergamo. “Come allora e davanti ad una platea così importante di imprenditori mi permetto di far conoscere la nostra realtà – ha affermato Claudio Mapelli – per proporre l’inserimento dei ragazzi non vedenti in altre aziende. C’è un obbligo legale per le aziende di assumere una percentuale di persone disabili all’interno della propria impresa, ma non dimenticate che oggi i nostri ragazzi sono laureati e ben preparati. Abbiamo anche giovani stenotipisti, un’attività che all’estero è molto richiesta e che, purtroppo, in Italia è poco conosciuta". 

”. I cinque giovani non vedenti che ora gestiscono il centralino della Brembo, nella sede di Curno più adatta ad accoglierli se accompagnati dai cani guida, hanno seguito un corso per la gestione del cliente, hanno perfezionato le tecniche linguistiche e hanno memorizzato tutti i numeri interni di telefono della Brembo associandoli ai nomi e ai ruoli dei lavoratori.

“Uno sforzo encomiabile che dimostra le potenzialità che questi giovani hanno” ha commentato Parati. “Dopo questa esperienza, per noi molto felice, abbiamo deciso di investire su altri due settori, gestione del verde e montaggio di alcuni parti meccaniche, con due cooperative che danno lavoro a persone svantaggiate – ha aggiunto Parati –. Proprio perché crediamo in questi progetti di inserimento, come Brembo, abbiamo deciso di donare il premio che Confindustria Bergamo ci ha assegnato alla cooperativa ‘La Sfida’ per sostenere le spese della scuola che dà ai ragazzi non vedenti la possibilità di rendersi autonomi”.

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