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La decisione

In Bergamasca riaprono i roccoli

Respinta l’istanza di sospensione cautelare voluta dal gruppo ambientalisti del Wwf e l’attività di cattura di esemplari appartenenti alle specie di tordo, sassello e cesena potrà continuare fino al 31 dicembre.

In provincia di Bergamo riaprono i roccoli. La decisione dei giudici è arrivata il 16 novembre nel tardo pomeriggio, respingendo l’istanza di sospensione cautelare voluta dal gruppo ambientalisti del Wwf e l’attività di cattura di esemplari appartenenti alle specie di tordo, sassello e cesena potrà continuare fino al 31 dicembre.

Se quindi per Bergamo il Tar ha deciso per la riapertura dei roccoli, a Brescia invece lo stop è stato riconfermato. Il Wwf però non si arrende. Prende la parola Paola Brembilla, presidente regionale: “è vero che a Bergamo c’è stata una riduzione nel numero di esemplari che si possono catturare, tuttavia questa modalità di cattura dei richiami vivi autorizzata dalla regione ci sembra contrastante con le norme UE. Proporremo al Tar di chiedere alla corte di giustizia europea una verifica della conformità con il diritto comunitario delle normative nazionali e regionali in materia”.

Di ben altra posizione è invece l’assessore provinciale alla caccia Alessandro Cottini: “l’impianto della nostra delibera era adeguato e rispettoso. Avevamo infatti ridotto sia il numero di roccoli che di esemplari prelevabili”. Anche il presidente Federcaccia Lorenzo Bertacchi appare soddisfatto: “è un vero successo, soprattutto quando i provvedimenti sono così ben fatti e motivati come in questo caso riescono a sopravvivere a qualunque attacco”.

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