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San pellegrino terme

Sindaci lombardi firmano protocollo per l’acqua minerale

Sabato mattina a San Pellegrino Terme sindaci di molti Comuni Lombardi hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa che prevede la realizzazione di iniziative a sostegno del bene acqua minerale.

Sabato mattina presso la sede del Comune di San Pellegrino Terme, i Sindaci e loro Delegati dei Comuni Lombardi di Bagolino (BS), Darfo Boario Terme (BS), Nuvolento (BS), Almè (BG), Bianzano (BG), Bracca (BG), Casazza (BG), Gaverina Terme (BG), Moio dè Calvi (BG), San Pellegrino Terme (BG), Spinone al Lago (BG), Piuro (SO), Valdisotto (SO), Primaluna (LC), hanno sottoscritto l’allegato Protocollo d’Intesa che prevede la realizzazione di iniziative a sostegno del bene acqua minerale e del suo valore economico, intrinseco ed ambientale per i territori e le comunità, prevalentemente montane e ad economia debole, che ospitano fonti e stabilimenti di imbottigliamento. Vari i temi sui quali il documento si focalizza: la tutela e la promozione dell’industria delle acque minerali come preziosa risorsa economica e occupazionale, l’acqua minerale come espressione della tipicità dei luoghi in cui sgorga, la salvaguardia e la valorizzazione delle caratteristiche distintive della risorsa acqua minerale, la promozione presso le Aziende di imbottigliamento di politiche di sostenibilità condivise che tutelino l’ambiente, il valore dell’acqua minerale per il benessere dell’organismo e il suo fondamentale ruolo nell’alimentazione moderna. L’iniziativa, promossa dal Sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi, nasce dalla comune volontà di costituire un coordinamento permanente dei primi cittadini lombardi che si assuma il compito di dar voce, unica e autorevole, alle esigenze di riconoscimento dell’acqua minerale e dell’industria dell’imbottigliamento come fondamentale risorsa per molti Comuni italiani. Altro fondamentale punto condiviso tra i Sindaci riuniti a San Pellegrino Terme è l’attuazione di iniziative comuni volte a risolvere le problematiche riguardanti la distribuzione, oggi minima, degli introiti derivanti dai canoni versati dalle Aziende di imbottigliamento alle Province. Il Protocollo d’Intesa sottoscritto dai Sindaci Lombardi e dai loro delegati, si pone i seguenti cinque principali obiettivi:

 

1. Salvaguardare il bene acqua minerale come risorsa economica e occupazionale e marchio del territorio. Il settore delle acque minerali rappresenta un’industria di rilevante valore economico sia per la Lombardia dove tra addetti ed indotto operano circa 6.000 persone, sia per l’intero Paese, con oltre 40.000 lavoratori. Le Aziende di acqua minerale valorizzano una risorsa naturale che è tipica di determinati luoghi e, proprio per questo, sono fra le poche industrie non delocalizzabili. È dunque necessario sfruttare al massimo questo vantaggio ambientale per trattenere le Aziende sul territorio, offrendo garanzia di stabilità dell’occupazione e utilizzando i marchi di acqua minerale come prezioso volano di immagine turistica ed enogastronomica per questi luoghi.

 

2. Avanzare alla Regione Lombardia la richiesta di destinare ai Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni o stabilimenti di imbottigliamento, i fondi derivanti dal canone sull’imbottigliato. Tali risorse dovranno essere indirizzate allo sviluppo della realtà locale con particolare riguardo alla protezione e valorizzazione delle acque e alle attività di difesa attiva dei bacini idrominerali e costituiranno una compensazione per i pesanti vincoli che gravano sui Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni per la condivisa esigenza di garantire e salvaguardare l’integrità della risorsa.

 

3. Valorizzare i caratteri specifici e distintivi dell’acqua minerale attraverso il riconoscimento della distinzione rispetto alle acque potabili. I Comuni sul cui territorio insistono concessioni di acque minerali sono sempre anche fornitori di acque potabili agli acquedotti consortili e difendono con forza l’acqua come bene comune. L’acqua minerale è pura per legge e proviene rigorosamente da poche particolari sorgenti di montagna o fonti di profondità. L’acqua potabile è trattata per legge ed è adatta al consumo umano. Entrambe sono acque buone e da difendere.

4. Richiedere un incontro con Regione Lombardia e in particolare con l’Assessore all’Ambiente Marcello Raimondi. Accanto alla richiesta di destinare direttamente ai Comuni gli introiti derivanti dalla quantità d’acqua imbottigliata, i Sindaci si pongono l’obiettivo di concordare e condividere con Regione Lombardia una strategia e un’azione comune nelle direzioni indicate.

 

5. Sostenere il riconoscimento del Protocollo d’Intesa presso il Governo e le Istituzioni nazionali. Accanto agli aspetti già sottolineati, la grande quantità e varietà di marchi, la loro alta qualità e sicurezza, fanno dell’acqua minerale uno tra i simboli più prestigiosi e riconosciuti del “made in italy nel mondo” da sostenere, promuovere e valorizzare. Per il miglior coordinamento delle iniziative sul territorio, i Sindaci e i Delegati dei Comuni presenti hanno nominato un Comitato ristretto che rappresenti le realtà delle diverse Province nelle persone dei sigg.: Vittorio Milesi (Sindaco di San Pellegrino Terme), Franco Camossi (Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Darfo Boario Terme), Alessandro Pedrini (Sindaco del Comune di Valdisotto), Mauro Artusi (Sindaco di Primaluna).

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