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Regione lombardia

Costi della politica, il Pd rinuncia all’auto blu

I due membri del Pd Sara Valmaggi e Carlo Spreafico hanno rinunciato ai loro diritti sulle auto di servizio, invitando gli altri membri dell'Ufficio di Presidenza a regolamentare meglio l'uso dei mezzi.

Il Vice Presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi ed il Consigliere Segretario Carlo Spreafico – entrambi appartenenti al Pd – hanno consegnato nel corso della mattina del 7 novembre al Presidente Davide Boni la comunicazione formale per rinunciare all’utilizzo dell’autovettura di servizio e al relativo rimborso per il mancato utilizzo del mezzo, diritti spettanti ai componenti dell’Ufficio di Presidenza. “Abbiamo preso questa decisione” spiegano Valmaggi e Spreafico “in coerenza con le posizioni sempre assunte dai componenti del Pd in Ufficio di Presidenza e dallo stesso Gruppo consiliare. La nostra scelta va nella direzione delle aspettative dei cittadini e del Consiglio regionale stesso a proposito degli interventi necessari per ridurre i costi della politica”. “Crediamo sia una scelta che vada nel senso della valorizzazione della nostra autonomia, da proporre eventualmente anche alla Giunta ma senza subordinare le nostre decisioni alle loro” aggiungono, sperando comunque che nell’ambito dell’Ufficio di Presidenza si riesca a raggiungere una regolamentazione che escluda i rimborsi sostitutivi per il bilancio 2012 e che limiti l’uso delle auto di servizio per sole ragioni istituzionali. La decisione di Valmaggi e Spreafico ha raccolto l’approvazione del segretario regionale del Pd Maurizio Martina. “Ancora una volta il PD spinge le istituzioni regionali ad assumere decisioni concrete per la riduzione dei costi della politica” dichiara Martina “È successo con la cancellazione dei vitalizi e la riduzione delle indennità, avanzata dal nostro gruppo a giugno e poi fatta propria anche dalle forze di maggioranza, ed è successo oggi con la lettera di Spreafico e Valmaggi sul taglio delle auto di servizio, poi assunta con il consenso dei componenti in quota PDL e Lega, come lo stesso presidente Boni. In entrambi i casi il PD ha scelto di fare il primo passo, compiendo la scelta più opportuna e più efficace rispetto a dichiarazioni roboanti e non effettive”. “Sui vitalizi e sulle indennità – aggiunge Martina – finalmente, dopo la nostra proposta di giugno e dopo non poco pressing, è stato istituito un comitato ristretto che sta lavorando per definire i dettagli della legge. Per noi i tempi devono essere stretti e certi: l’approvazione deve arrivare entro la fine dell’anno”.

 

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