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Il premier

Berlusconi: “Voglio vedere in faccia chi mi tradisce”

Il premier Silvio Berlusconi risponde alle voci che danno imminenti le sue dimissioni: "Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi".

Il premier Silvio Berlusconi risponde alle voci che danno imminenti le sue dimissioni: "Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce – spiega poi al telefono con Libero -. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Le voci di imminenti dimissioni, presenti fin dallo scorso sabato, erano circolate con più insistenza stamattina, confermate da fonti di maggioranza. Berlusconi stesso le stoppa. "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento", dice il premier a Libero. E più tardi Fabrizio Cicchitto conferma: "Ho parlato poco fa con il presidente Berlusconi, che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento". La borsa vola e poi di nuovo crolla. E Aldo Di Biagio, finiano di ferro, sottolinea che a parlare di imminenti dimissioni erano stati stamattina un direttore ed un vicederettore di testate vicinissime al premier e non esita a parlare di aggiotaggio. "Diffondere la notizia delle imminenti dimissioni di Berlusconi salvo poi assistere alla smentita del premier stesso – dice – rappresenta una evidente turbativa dei mercati. Sarebbe opportuno che la Consob valutasse tali comportamenti, al fine di fugare ogni dubbio (e noi ce lo auguriamo) su eventuali illeciti riconducibili alle categorie dell’aggiotaggio e dell’abuso di informazioni privilegiate. Non si scherza sui risparmi degli italiani". Intanto, si muovono ancora i numeri della maggioranza. Dopo l’uscita a sorpresa di Gabriella Carlucci dal Pdl verso l’Udc, questa mattina Antonio Buonfiglio – ex esponente di governo di Fli recentemente entrato nella componente ‘Fare Italià con Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Pippo Scalia – spiega che non voterà domani sul rendiconto "se diventa una conta sulla fiducia a Silvio Berlusconi". Stesso atteggiamento – si apprende da fonti della maggioranza – sarebbero pronti a tenere Adolfo Urso e Pippo Scalia, mentre Andrea Ronchi è fermo sul sì al rendiconto e ad un’eventuale fiducia. E, dopo aver parlato di ‘dimissioni a minutì, è ancora Giuliano Ferrara, in un nuovo intervento sul Foglio.it., a spiegare: "La via d’uscita c’è. Invece di prolungare l’agonia, Berlusconi si presenta alle Camere, chiede la fiducia per varare la legge di stabilità e il maxiemendamento, annuncia che si dimetterà un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute".

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