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L'incontro

A Bergamo c’?? o non c’?? libert?? di culto?

Gioved?? 13 ottobre alle 18 al Centro La Porta di Bergamo si discute della libert?? di culto. Promotrici della serata sono 11 associazioni religiose non cattoliche.

"C’è o non c’è libertà di culto a Bergamo?". E’ questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà giovedì 13 ottobre, alle 18 al Centro La Porta, in via Giovanni XXIII, 30 a Bergamo.
L’incontro è promosso dalle associazioni religiose non cattoliche "sgomberate" il 28 settembre scorso dallo stabile di via Carnovali.
 
Pubblichiamo la lettera di invito inviata dai promotori al Sindaco e all’Assessore all’urbanistica di Bergamo, alle organizzazioni sindacali e alla forze politiche di Bergamo, alla Curia vescovile.

"Mercoledì 28 settembre la polizia locale ha posto i sigilli ai locali dell’ex fonderia ‘Cortinovis’ al piazzale della Malpensata a Bergamo. Gli spazi di questo stabile erano adibiti a luogo di culto per molte associazioni religiose cristiane e musulmane. L’area è stata posta sotto sequestro e la Procura ha ipotizzato il reato di mancato rispetto da parte del proprietario della destinazione urbanistica che avrebbe dovuto essere artigianale e terziario.
Le nostre associazioni hanno affittato regolarmente questi locali dal proprietario, il signor Cortinovis, attraverso contratti di affitto di sei anni, rinnovabili tacitamente per altri sei anni. Il proprietario non ci ha mai informato sul mancato rispetto delle norme urbanistiche, sembrava più interessato a riscuotere da ogni associazione un oneroso affitto – tra i mille e 2 mila euro al mese ad associazione – e una esagerata cauzione – che andava tra i 3 e i 6 mila euro.
Abbiamo appreso dai giornali che tra le ragioni che hanno portato a questa ordinanza vi sono state le lamentele da parte delle persone che abitano il quartiere. Purtroppo mai abbiamo avuto segnalazioni in questo senso ne dall’Amministratore di condominio ne dalle forze dell’ordine.
I fedeli delle undici diverse confessioni cristiane e musulmane che rappresentiamo, ogni fine settimana si radunavano nello stabile per pregare. Tra i credenti che hanno frequentato le diverse pratiche di culto ci sono persone provenienti da diverse nazionalità, anche tanti italiani; siamo riusciti per quasi 10 anni a convivere pacificamente senza tensioni e litigi. Abbiamo sempre rispettato le regole della convivenza con gli abitanti del quartiere, non ci sono mai stati atti che hanno violato le leggi dello stato.
Improvvisamente, senza che alcuna istituzione ci avvisasse, sono intervenute le forze dell’ordine che hanno chiuso lo stabile dove avevano sede le nostre associazioni, senza neppure darci la possibilità di prelevare i nostri beni, le attrezzature per le cerimonie, i documenti, gli alimenti. Siamo stati trattati come criminali dalle forze di polizia ma in realtà siamo le vittime.
L’Assessore alla Sicurezza, a nome e per conto del Comune di Bergamo, ha dichiarato di non essere interessato al destino delle nostre associazioni perché ‘non è un problema particolarmente sentito’. Noi invece poniamo alle forze politiche, sindacali, culturali e religiose della città di Bergamo un interrogativo.
L’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana dichiara che: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Questo significa che le istituzioni dello Stato italiano dovrebbero garantire la libertà religiosa, permettendo l’esercizio sopratutto alle minoranze che noi rappresentiamo. Il fatto che a Bergamo non esista più uno spazio fisico che permetta l’esercizio delle nostre attività di culto rappresenta a nostro avviso una negazione della libertà religiosa.
Per questo motivo vi invitiamo ad un incontro pubblico giovedi 13 ottobre, ore 18 presso il Centro Culturale la Porta, Viale Papa Giovanni XXIII n. 30, Bergamo per aprire una riflessione e avere delle risposte in materia di garanzia della libertà religiosa e per chiedere la vostra solidarietà. Vorremmo infatti aprire una interlocuzione con le istituzioni di Bergamo e in special modo con il Comune perché nella città vi sia uno spazio di incontro e preghiera anche per le fedi religiose come le nostre che non sono maggioritarie".

Firmato da: Chiesa cristiana evangelica “Emmanuil”, Christ Apostolic Church int., Chiesa “Verbo di Dio”, Chiesa Trinità Battista, Chiesa rumena evangelica pentecostale, The Remdempted Christian Church, Sacred Action Church, Chiesa Evangelica “Impacto de Dio”, Ministero Missionario Mondiale, Chiesa Chechina, Centro culturale islamico

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