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“Quando Igor giocava con noi In mezzo al grano e in montagna” fotogallery

In poche immagini Igor Leshchanka, il bimbo di otto di Cividate morto dopo un incidente in piscina, gioca con gli amici bielorussi ospiti in bergamasca. "E' volato via...".

"Come posso spiegargli che Igor è morto? E’ quasi impossibile con bimbi di otto anni": una mamma di Cividate si pone domande, non sa bene come comportarsi con il piccolo bielorusso che anche lei, come la famiglia Bonassi ha fatto con Igor, ospita da più di due settimane. "Abbiamo detto a questi piccoli che Igor è volato in cielo, che ora guarda tutti dall’alto". Il piccolo insieme alla mamma non parla moltissimo italiano, ma dice : "Igor, grano…". Vuol dire tanto, per lui: il riferimento è a quella gita recente, organizzata dal comitato "Aiutiamoli a Vivere" di Cividate al Piano, durante la quale tutti i piccoli sono stati portati in un’azienda agricola e per un po’ di tempo hanno potuto giocare su una montagna di chicchi di mais. Igor era lì, con loro, a rotolarsi, a scalare la montagna di grano e poi a subire quel prurito che viene a tutti quando si gioca in quel modo. Il bimbo bielorusso, in questa mattinata triste, si ricorda di Igor e del grano. La mamma, profondamente toccata dalla tragedia che ha colpito la famiglia Bonassi (che ospita Igor ed è corsa disperata con lui, in ospedale), ricorda il piccolo in montagna, durante un’altra gita a Schilpario. "Giocava molto ma spesso, a differenza degli altri, era sempre attento, curioso, stava ad ascoltare…". Igor Leshchanka era in Italia per stare meglio, la Bielorussia è una terra vittima di Chernobyl e di quelle conseguenze dell’esplosione nucleare che si trascinano ormai da 26 anni. Era uno dei tanti piccoli ospitati in Italia grazie all’associazione "Aiutiamoli a vivere", che in Italia ha molte ramificazioni, ad esempio il comitato di Cividate al Piano. Ospitare un bimbo e vederlo morire così, per un incidente nell’abitazione dove giocava e scherzava, dove dormiva, dove aveva trovato una nuova famiglia. Il silenzio della famiglia Bonassi è sempre più pesante e comprensibile.

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