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L'autopsia

Yara, polvere da cantiere anche sulle ferite, dovute forse ad una taglierina

Un ulteriore dettaglio emerso dall'autopsia rimanda al mondo dell'edilizia. Tagli compatibili con una taglierina, spesso usata dai piastrellisti.

C’è un altro dettaglio che rimanda al mondo dell’edilizia, emerso dalle analisi dell’anatomopatologa Cattaneo sul corpo di Yara Gambirasio: le ferite da taglio ai polsi, sulla schiena e al collo della ragazza sarebbero compatibili con un taglierino da cantiere. Per due motivi: l’anatomopatologa avrebbe isolato e individuato sulle ferite (non solo sui vestiti) della ragazzina polvere e materiale riconducibile agli ambienti dei cantieri, polvere di cemento o di piastrelle; le stesse ferite da taglio, inoltre, non avrebbero presentato strappi o forzature disordinate e sarebbero quindi state effettuate con una lama molto fine, capace di alta precisione. Dettagli che hanno portato l’anatomopatologa e gli inquirenti ad una conclusione: ferite praticate con una lama molto usata in edilizia, quella del classico taglierino che ogni muratore o piastrellista porta con se. E’ un ulteriore dettaglio che rimanda a quel mondo, dopo le ricerche iniziate dai cani molecolari nel cantiere di Mapello, dopo la polvere da cantiere rintracciata nei bronchi polmonari della ragazzina, dopo quella stessa polvere isolata dai vestiti. Dettagli non irrilevanti, ai quali si aggiunge anche la circostanza che diversi operai al lavoro a Mapello erano stati anche impiegati per altri interventi in alcune aziende di via Bedeschi, a Chignolo d’Isola.

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