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Lo spunto

Scelte diverse per le stazioni sciistiche delle Orobie

Un lettore di Bergamonews propone una riflessione sulle differenti strategie delle localit?? sciistiche della provincia di Bergamo e vorrebbe aprire un dibattito in merito.

Un lettore di Bergamonews propone una riflessione sulle differenti strategie delle località sciistiche della provincia di Bergamo e vorrebbe aprire un dibattito in merito.

Buongiorno,
scrivo la presente per proporre una riflessione in merito alla futura, ormai prossima, stagione sciistica relativamente alle stazioni sciistiche orobiche.
E’ ormai acclarato come le stazioni sciistiche vivano un momento di difficoltà per una serie di fattori ormai noti ai più in primis crisi economica ed aumento dei costi di gestione. Le persone poi preferiscono scegliere mete più comode quali destinazioni di mare oppure preferiscono dedicarsi alla pratica dello sport indoor leggasi successo di centri sportivi tipo Sport +.
Senonchè, da appassionato ed attento osservatore del mondo dello sci di casa nostra non posso far altro che riscontrare due approcci diversi, radicalmente diversi fra le stazioni di sci brembane e quelle seriane e della valle di Scalve.
Mi riferisco in particolare alle notizie di questi giorni relativamente alle località di Foppolo Carona da un lato e di Lizzola dall’altro.
Le prime località salgono all’onore delle cronache per l’inizio di importanti lavori volti alla costruzione della prima telecabina o tele seggiovia che porterà al Monte Bello e l’arrivo dei pali e delle strutture della nuova seggiovia che nella val Carisole porterà a Conca Nevosa una seggiovia a 4 posti. Entrambi impianti nuovi che, peraltro, seguono importanti lavori già eseguiti nei recenti anni scorsi.
Dall’altro si apprende come la località di Lizzola esca con la prevendita dello stagionale a 99 euro, sì a 99 euro. Un prezzo che non può definirsi straordinariamente basso.
Orbene appaiono due strategie divergenti e per certi aspetti inconciliabili.
Da un lato la scelta di puntare fortemente su nuovi impianti tecnologicamente all’avanguardia. Investimenti cospicui che dimostrano la tenacia di chi gestisce gli impianti e una scommessa su un futuro di lungo termine… Almeno così mi appare la scelta.
Dall’altro una scelta, quasi realista di presa di coscienza che di soldi non ce ne è e che tenta come dire l’ultima carta di portare gente nuova nella speranza di superare l’ennesima stagione in salita…A prescindere dal fatto che una tale scelta andrebbe comunque divulgata, cosa che di fatto non trova riscontro poiché solo a Valbondione si apprende questa iniziativa; appare, tuttavia, difficile pensare che questa iniziativa possa attirare sciatori che, abituati a spendere per il proprio sport, preferiscono guardare a lidi ove venga offerto un servizio adeguato pur con un prezzo adeguato…
Credo che sarebbe bene discutere di queste problematiche raccogliere punti di vista che potrebbero portare ad una riflessione anche per i gestori delle stazioni in modo da aiutare le località turistiche del nostro territorio a vincere la sfida del futuro…. Continuare ad esistere.
Sarebbe bello se il vostro giornale potesse ospitare articoli sulle nostre località sciistiche volti magari a spiegare il significato di certe opposte iniziative…
Ringrazio per l’attenzione dedicata.
Flavio

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