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Governo

Riforme: arriva la bozza Bossi-Calderoli

Tra le proposte: 445 parlamentari in meno, rafforzamento dei poteri del premier e dell???esecutivo, fine del bicameralismo perfetto.

La Lega porta al tavolo del governo una riforma costituzionale delle istituzioni. Con una bozza firmata Bossi-Calderoli, che sarà esaminata venerdì dal Consiglio dei ministri, che richiama in alcuni passaggi la riforma approvata dal Parlamento e bocciata dal referendum nel 2006. Quattrocentoquarantacinque parlamentari in meno, rafforzamento dei poteri del premier e dell’esecutivo, fine del bicameralismo perfetto. Nella bozza del governo, il presidente del Consiglio diventa «primo ministro». E nasce il «Senato federale». Drastico taglio di deputati e senatori, l’indennità parlamentare commisurata al lavoro svolto. Mentre a sostegno del governo vanno norme per accelerare l’iter legislativo e un meccanismo di sfiducia costruttiva anti-ribaltone. «Siamo passati ai fatti», esulta il ministro bergamasco Roberto Calderoli. Ma l’accelerazione leghista viene accolta con freddezza nel Pdl, dove la bozza non è stata ancora vagliata. È «interessante», dice Fabrizio Cicchitto, ma richiede «uno studio approfondito da parte delle forze politiche che compongono la maggioranza».
Intanto l’opposizione si mostra a dir poco scettica sulla possibilità che una riforma di tale portata possa essere varata entro fine legislatura. «Ci auguriamo non sia la solita boutade estiva», afferma Antonio di Pietro, pronto però a «valutare» la bozza. «Sembra un espediente per continuare a stare lì, più che per fare la riforma necessaria», dice Massimo D’Alema.
 

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