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Al comunale

Doni in lacrime: “Nessuno ci toglier?? la A” E ora interrogatorio per Manfredini fotogallery

In cinquemila allo stadio per dimostrare l'attaccamento alla squadra prima della partenza per il ritiro di Rovetta. Cori infiniti per il capitano.

Chi si aspettava che l’entusiasmo dei tifosi fosse diminuito – anche solamente di un micron – nei confronti dell’Atalanta per via del caso calcio scommesse, dopo il saluto della squadra al Comunale domenica mattina, si dovrà ricredere. E molto. Il popolo nerazzurro non abbandona i propri eroi nel momento di difficoltà: 5mila i presenti, tribuna centrale piena. Esattamente come l’anno scorso i cori si alzano alti sopra il cielo di Bergamo e, come durante la marcia atalantina, il più gettonato è “Giù le mani dall’Atalanta”.
Sfilano i giocatori e lo staff tecnico, ed ognuno viene accolto da un boato (cori speciali per Padoin, Bonaventura, Consigli, Pinto e Tiribocchi e il tecnico Colantuono) fino al momento più atteso, l’arrivo di Cristiano Doni.
Per la prima volta il capitano parla in pubblico dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Cremona. O almeno, cerca di parlaren perché il giocatore è emozionato, gioca con il microfono, trattiene a stento le lacrime. Ci pensano i suoi tifosi a tranquillizzarlo, facendo partire un coro che sembra non terminare mai. Il classe ’73 trova il coraggio: “Deve essere una festa, io voglio solo dire grazie a tutti voi per quello che avete fatto per me e per la società”. Altra pausa, altri applausi: "Mi avete dato la forza di rialzarmi, di essere qui. Abbiamo dimostrato sul campo di essere da serie A e lotteremo per rimanerci".
La star dell’evento è però il presidentissimo Antonio Percassi che entra di corsa, dà il “cinque” ai giocatori in mezzo al campo, e si mette a ballare davanti ai tifosi e a saltare scatenato. Percassi rompe il silenzio dopo un mese e mezzo e lo fa a modo suo, caricando il pubblico e ringraziando chi è arrivato allo stadio. Il capopopolo atalantino urla nel microfono, quasi a sfogare la rabbia, la richiesta alla curva di cantare e di saltare e gli ultrà rispondono presenti con cori che aumentano sempre più di decibel e non sembrano finire mai. Il presidente poi saluta tutti e rimanda l’incontro con i tifosi a martedì sera: “Ci vediamo alla Festa della Dea, forza Atalanta!”.
 

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DONI: "NESSUNO CI TOGLIERA’ LA SERIE A"

IL PIENONE ALLO STADIO

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