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Polizia postale

Furto di identità online, denunciato bergamasco

Le forze dell'ordine hanno identificato e denunciato come responsabile della truffa un cinquantenne di Romano di Lombardia.

La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Benevento, al comando del sostituto commissario della Polizia di Stato Giovanni De Lucia, ha portato a termine nelle ultime ore un’articolata attività d’indagine info-telematica riguardante diversi episodi di «phishing», ovvero il furto d’identità telematica utilizzata per ottenere l’accesso a informazioni personali o riservate mediante l’utilizzo di messaggi di posta elettronica fasulli o messaggi istantanei. Le forze dell’ordine hanno identificato e denunciato come responsabile della truffa un cinquantenne di Romano di Lombardia, già noto alle forze dell’ordine, attualmente irreperibile.
Grazie a questi messaggi che imitano grafico e logo dei siti istituzionali, ad esempio Poste Italiane, l’utente viene ingannato e portato a rivelare dati personali, come numero di conto corrente, numero di carta di credito, codici di identificazione.
Le indagini avevano il preso il via a seguito di alcune denunce presentate da utenti sanniti titolari di carte Postepay che si erano visti stornare online cifre, in alcuni casi anche assai considerevoli, dalle proprie carte prepagate. Le tracciature telematiche degli indirizzi IP, relativi alle utenze che avevano materialmente effettuato le operazioni fraudolente, risultavano appartenere a cittadini stranieri mai censiti sul territorio italiano.
Le indagini, avviate nei mesi scorsi, hanno avuto una concreta svolta solo nelle ultime ore, quando la minuziosa acquisizione di precisi riscontri oggettivi da parte degli investigatori, ha permesso di verificare che molti degli importi sottratti erano stati accreditati sulla medesima carta postepay e immediatamente riscossi presso alcuni sportelli bancomat del bresciano.
Al fine di sviare le indagini, le somme sottratte erano state fatte transitare preventivamente su altre «carte postepay bucate» (carte i cui dati dispositivi erano stati acquisiti dai pirati informatici) e poi accreditate sulla carta del reo. Il truffatore si è reso irreperibile mentre tuttora sono in corso ulteriori indagini volte ad identificare eventuali complici dell’uomo che avrebbe già rastrellato alcune migliaia
di euro.

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