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Milano

Ristorni, la Regione insiste sulla via della diplomazia

Il consigliere Tosi (PD) chiede un intervento della Giunta. L'assessore Cattaneo: «La decisione del Canton Ticino è inaccettabile e sbagliata e chiediamo che sia cambiata»

Fermezza, calma, determinazione”. E’ questo l’atteggiamento che il Pd in Regione Lombardia chiede alla Giunta per affrontare la delicata situazione dei ristorni dei lavoratori frontalieri in Canton Ticino. Nel corso della seduta del Consiglio Regione, Stefano Tosi (Pd) ha presentato un’interrogazione alla giunta per chiedere di sostenere presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino gli interessi dei frontalieri e dei comuni, di sollecitare il governo nazionale e di garantire ai comuni interessati le risorse necessarie per sopperire ad eventuali mancati ristorni. «Il governo e la giunta regionale – sostiene Tosi, primo firmatario dell’interrogazione insieme al collega varesino Alfieri – spesso non sono stati all’altezza del problema. Solo due anni fa l’allora assessore Prosperini negava ogni tipo di problematica. Serve una risposta unitaria e un profilo coerente: verso la Svizzera ci sono ultimamente iniziative troppo scollegate fra loro».
Una necessità, quella di intervenire, su cui concorda l’assessore regionale Raffaele Cattaneo. «Abbiamo dato una risposta politica netta – chiarisce Cattaneo, intervenuto in Aula al posto del presidente Formigoni -: la decisione del Canton Ticino è inaccettabile e sbagliata e chiediamo che sia cambiata. Se c’è un problema con il governo italiano, le conseguenze non possono essere scaricate sui comuni di confine». L’assessore ha quindi ribadito che la competenza su queste materia non è regionale o cantonale, ma statale. «La Regione intende comunque far prevalere la diplomazia in questa vicenda – conclude Cattaneo -. Io ho subito scritto al Cancelliere e al Segretario di Stato del Canton Ticino. Il presidente dei Grigioni mi ha confermato inoltre che si tratta di una decisione che gli altri cantoni non condividono». Lo stesso Formigoni ha scritto ai ministri Frattini e Tremonti chiedendo una rapida soluzione dei problemi.

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