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Piacenza

Il presidente: “Stufo di questo calcio, la squadra è in vendita”

Fabrizio Garilli a fine gara annuncia l'addio: "Abbiamo chiesto invano d sospendere i playout. Quanto sta accadendo non mi piace e per questo mollo".

Incredibile. Il presidente Fabrizio Garilli al termine del pareggio di Bergamo che condanna i suoi alla retrocessione ha detto che non si sente di iscrivere il Piacenza al campionato di Lega Pro per i fatti che hanno sconvolto il calcio in questi giorni e che intende vendere la squadra: "Mio padre acquistò il Piacenza nel luglio del 1983 e da lì in 20 anni abbiamo speso 100 milioni di euro – in sintesi le sue parole espresse anche attraverso un comunicato stampa – siamo partita con lo spareggio falsato di Vicenza e poi lo scandalo scommesse del 1986. Oggi mi sembra di rivivere quegli anni con un calcio violentato dal calcioscommesse. Abbiamo chiesto di sospendere i playout ma le nostre richieste non sono state accolte. Quanto sta accadendo contrasta con la mia mentalità e per questo motivo rendo noto alle istituzioni, ai tifosi e ai piacentini che oggi non mi sento di iscrivere la squadra alla Lega Pro. Mio padre comprò il Piacenza in tre giorni, se qualcuno vuole si faccia avanti soprattutto quelle cordate che non ho ancora avuto il piacere di conoscere. Gli chiedo di arrivare subito perché le iscrizioni si chiudono il 30 giugno. Se nessuno arriverà io non iscriverò la squadra al campionato di Lega Pro". Per il Piacenza potrebbe significare fallimento.

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