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Lo sfogo di un tifoso

“Gogna mediatica bergamasca contro Doni e l’Atalanta”

Un tifoso ci scrive: a Bergamo giornalai, non giornalisti. "Sparate sentenze sulle basi del nulla assoluto. Doni nominato solo da terzi nelle intercettazioni".

Egr. Direttore,

chi scrive è un atalantino stufo della gogna mediatica contro Bergamo e l’Atalanta fatta soprattutto da giornali locali e siti della nostra provincia. Cercherò di mantenermi nei limiti dell’educazione anche se la rabbia è moltissima.
Di fatto è da due giorni che voi e tutti "i giornalai da quattro soldi" che ci sono in Italia sparate sentenze sulla Dea spedendola già in Lega pro sulle basi dell’assoluto nulla.
Se uno dei vostri pseudo giornalisti avesse letto i documenti dell’indagine si sarebbe accorto che Doni non è mai intercettato direttamente ma solo nominato da terzi che si vantano di conoscerlo in modo da far credere di essere una grande organizzazione, cosa difficile visto che a capo c’era Signori […qui omettiamo una palese offesa del lettore a Beppe Signori, anch’essa gratuita e non certa basata sulle evidenze dell’indagine, ndr].
Ma questo a voi giornalai da strapazzo non importa perché il vostro interesse è sbattere in prima pagina Doni e l’Atalanta scatenando una gogna mediatica senza precedenti. Quello che fate voi non è fare informazione ma disinformazione. L’Atalanta e Doni ne usciranno a testa alta e spero che Percassi chieda i danni a voi e a tutti i giornalai da 4 soldi che si sono divertiti a sparare a zero contro Bergamo e la Dea causando danni di immagine incalcolabili.

Un lettore, un tifoso

Gentile lettore,

le lettere come le sue in questi giorni sono decine. Prendiamo la sua come esempio, per rispondere a tutti. Non c’è un solo articolo di Bergamonews.it in cui sono state "sparate sentenze" definitive, come lei sostiene, sulla vicenda che si è aperta l’1 giugno, quando sono emersi i primi risultati d’indagine della procura di Cremona. Sul nostro giornale è stato scritto chiaramente che Cristiano Doni è chiamato in causa nelle intercettazioni solo indirettamente. E anche quando si è parlato di Lega Pro si è specificato che si tratta di un "rischio", non certo di una sentenza o di una decisione già presa. Perché di rischio si tratta. Quanto alle notizie in prima pagina o, nel nostro caso, nelle aperture del giornale online: sarebbe un po’ difficile ignorare un’inchiesta giudiziaria, e ora sportiva, di tale peso e portata, che finora sembra presentare prove schiaccianti di rilievo penale che possono tranquillamente far rabbrividire (che non c’entrano nulla sia chiaro con l’Atalanta, ma rappresentano un motivo in più per cui avremmo voluto vedere la squadra nerazzurra lontana da questa inchiesta).

Cordiali saluti

Bergamonews.it

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