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Il dibattito

“Sicurezza: basta propaganda, servono soluzioni”

Alla festa del Pd ad Alzano Lombardo il confronto tra il sindaco Tentorio, l'assessore Invernizzi, Bruni ed il sindaco di Padova Zanonato

La sicurezza: diritto, tema e problema. Diritto reclamato dai cittadini, tema cruciale di campagne elettorale e spinoso problema per chi amministra. È quanto emerso martedì 31 maggio nel dibattito “Quale sicurezza?”, affrontato alla Festa del Pd ad Alzano Lombardo, in cui si sono confrontati il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, Cristian Invernizzi, assessore alla sicurezza del Comune di Bergamo, Roberto Bruni della Lista Bruni e già primo cittadino del capoluogo e Flavio Zanonato (Pd), sindaco di Padova.
“Sulla diagnosi che ci sia un problema sicurezza siamo tutti d’accordo. Ma è sulla terapia che abbiamo ricette e cure diverse. C’è chi pensa si risolva solamente con la repressione, ma non è così” afferma Zanonato. Il primo cittadino della città veneta, balzato all’attenzione nazionale per aver eretto nel 2006 un muro che delimitasse un quartiere dove vivevano gli immigrati, non ha dubbi. “Molti mi hanno contestato quella misura – ammette Zanonato – ma tanti si sono dimenticati che prima di erigere quel muro che serviva per bloccare gli spacciatori, ho trovato 300 alloggi per altrettante famiglie che vivevano in quel quartiere. A volte si devono usare anche i metodi duri, repressivi, ma prima che il problema esploda occorre mettere in campo tutta una serie di misure preventive”. E da Padova arriva anche una presa di posizione: “Ho inaugurato due moschee – continua Zanonato – sembrerà una provocazione, ma se non si vogliono vedere i musulmani chinati a pregare in piazza Duomo a Milano, occorre pensare di dare loro un luogo adatto”. La risposta bergamasca al tema della sicurezza l’ha presentata il sindaco Franco Tentorio. “La sicurezza era uno dei nostri cinque punti in campagna elettorale ed è molto sentito come problema dai cittadini – esordisce il sindaco di Bergamo – lo dimostrano le lettere che ogni giorno arrivano sul mio tavolo. Abbiamo predisposto una serie di attività per rendere la città più viva, più illuminata e quindi più vissuta. Il calendario di iniziative, feste, movide, spettacoli serve proprio per dare una risposta positiva e propositiva a questo problema”.
L’assessore comunale alla sicurezza Cristian Invernizzi evidenzia che: "Il pacchetto su via Quarenghi è un provvedimento innovativo che è stato premiato a Roma perché coinvolge tutti gli assessorati: il sociale, l’edilizia ed il commercio. Infine, la polizia locale sta svolgendo un ottimo lavoro in situazioni certo non semplici”. Diversa e opposta la visione di Roberto Bruni, a capo dell’opposizione in consiglio comunale a Bergamo. “La legge Maroni prevede l’utilizzo di ordinanze, uno strumento che serve per affrontare le emergenze – interviene Bruni – però ci sono situazioni che vanno regolamentate e che attendono di esserlo. Stiamo ancora aspettando il regolamento di polizia urbana. C’è poi da aggiungere che Bergamo con la sua provincia che conta un milione di abitanti ed è la decima per popolazione a livello nazionale è sotto dotata. Anche l’apparato giudiziario soffre di questo problema, mancano infatti magistrati”.
Le visioni diverse sulla sicurezza si sono scontrate su un campo noto sia a Tentorio sia a Bruni: via Quarenghi. “La repressione è indispensabile in alcuni casi, ma non è l’unica soluzione – dichiara Tentorio – abbiamo usato anche l’ordinanza per la somministrazione delle bevande, perché l’ordine va rispettato e parallelamente abbiamo predisposto un piano che ha coinvolto tutti gli assessorati, il politecnico di Milano, con spirito costruttivo. Il tema è delicato e a tratti stimolante, ma nessuno ha la bacchetta magica per risolverli, anche possiamo dire di aver raggiunto significativi miglioramenti in quell’area per soddisfare le richieste dei residenti”. Per Bruni: “Le soluzioni adottate dall’amministrazione Tentorio, come mettere degli uffici pubblici in via Quarenghi e l’ordinanza del coprifuoco dimostrano che non c’è una soluzione integrata per risolvere i problemi di quella via e del quartiere. Così come è una battaglia ideologica quella perseguita da Invernizzi che prevede un’implementazione delle telecamere senza che ci siano i fondi necessari”. In tema di ordinanze è intervenuto anche Zanonato: “Non servono se non per tempi brevi e su obiettivi ben definiti – sostiene il sindaco di Padova – il problema della sicurezza è complesso e non deve essere sfruttato per portare voti. Dove si amministra non serve la propaganda, la strumentalizzazione: occorrono le soluzioni per rispondere ai cittadini”.
 

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