"Iniziamo noi a dare il buon esempio". Potremmo riassumere così il progetto dell’Asl di Bergamo, guidata dalla direttrice generale Mara Azzi, che porterà gradualmente l’azienda bergamasca ad essere dichiarata “Azienda libera dal fumo”. Dal primo febbraio del prossimo anno non si potrà fumare neanche più negli spazi aperti di pertinenza dell’Asl, mentre già oggi, grazie alla normativa, è ovviamente vietato negli uffici.
Nel frattempo, per aiutare i propri dipendenti fumatori a smetterla col vizio delle “bionde”, l’Asl ha lanciato anche un corso-concorso, che si è concluso oggi con la premiazione dei lavoratori che hanno appunto smesso di fumare. Dopo essere risultati negativi all’esame del monossido di carbonio, il sorteggio ha premiato Marcella Pendezza con un viaggio in Egitto – offerto dalla Domina Tour Operator di Milano – mentre Andreina Pangallo si è “aggiudicata” la bicicletta mesa in palio da Decathlon. A Massimo Sala, Silvia Tintori, e Giuseppe Petrobelli sono stati assegnati gli altri premi. A tutti, una bottiglia di olio offerta dalla Lega Italiana Lotta ai Tumori, sezione di Bergamo, rappresentata all’incontro da Lucia De Ponti.
Al termine, spazio anche alle ragazze del Liceo Artistico di Bergamo, Sara e Irene, che hanno presentato la maglietta realizzata da loro ed adottata dalla Lilt per la campagna si sensibilizzazione sui danni del fumo di sigaretta.
"I danni da fumo – ha spiegato Giorgio Barbaglio, direttore sanitario dell’Asl di Bergamo – sono purtroppo tristemente conosciuti, come è conosciuto e riconosciuto l’impegno della nostra azienda a favore della salute di tutti i bergamaschi, con azioni di promozione e prevenzione. Da qui l’esigenza di tutela anche i nostri dipendenti, proponendo loro i corsi per smettere di fumare che già i nostri SerT svolgono con successo nei confronti di tanti cittadini fumatori. Un’esigenza che si sposa perfettamente con la missione dell’Asl, che è appunto quella di promuovere stili di vita corretti. Sarebbe quindi una forte contraddizione se non fossimo noi a dare il buon esempio: aiutiamo gli altri a non fumare e non invece i nostri colleghi".
All’interno dell’Asl, stando ad un censimento su base volontaria ed anonimo, sarebbero quasi 200 i fumatori sull’intera popolazione lavorativa (184 per l’esattezza). Di questi, ben 13 come prima tornata hanno preso l’impegno di non fumare, hanno seguito un corso apposito organizzato all’interno grazie al quale hanno potuto imparare come resistere alla tentazione e superare la prima astinenza.
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