Per mesi, loro che la conoscevano, hanno visto il suo volto in tv, hanno sentito parlare ovunque di lei, al di fuori dei loro ambienti quotidiani: la scuola, alle Orsoline di Bergamo, la ginnastica ritmica, nella palestra di Brembate Sopra. Oggi gli studenti di terza media di quell’istituto, guidati dalla direttrice suor Carla Lavelli e dal comitato genitori, ma anche le ragazze che seguono le lezioni di ginnastica ritmica, sono stati attraversati da un brivido di emozione quando sono entrati nella camera ardente di Yara Gambirasio nella casa di riposo di Brembate Sopra. Quella bara bianca, la sua foto (per molti inedita) sul feretro, mazzi di fiori attorno, e un nastro da ginnastica ritmica appoggiato vicino a quel feretro. In quella camera ardente sono rimasti tutti almeno mezz’ora, in silenzio, chi a recitare il rosario con le suore, chi senza muovere un dito, qualcuno colto di sorpresa dalle lacrime, che non ha voluto trattenere, lacrime di cui non si è vergognato nemmeno un attimo. "Hanno voluto salutare Yara e ho portato tutti qui, giustamente – ha commentato suor Carla -. Ho capito oggi, guardando tutti i nostri ragazzi, che forse si sono resi davvero conto che Yara non c’è più, guardando quella bara bianca". C’erano anche le ragazze di ginnastica ritmica. Molte di loro non hanno voluto dire nulla. Tante hanno fissato a lungo quel nastro da ginnastica ritmica vicino alla bara. Era di Yara.
Più informazioni
Il giallo
Le indagini
Il giallo
La solidarietÃ
Le indagini
Le indagini
Le indagini
L'intervista
La conferenza stampa
Cosa ne pensate?
La testimonianza
La lettera
Il servizio
Le indagini
Il giallo
Il giallo
La non smentita
Le indagini
Le indagini
L'esperto
La conferenza stampa
Le indagini
L'ultimo saluto
Azzano san paolo
commenta