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Malpensa

Criseo: “Avevamo detto di non rifare lo stesso errore fatto con Alitalia”

Il commento del Segretario Generale Sindacato Europeo dei Lavoratori alla la notizia del ritiro dallo scalo varesino di Lufthansa

Riceviamo e pubblichiamo

“Considerato il crollo dei prezzi sulle rotte europee e la concorrenza – dice Christoph Franz, CEO e Presidente della compagnia aerea  – è stato estremamente difficile stabilire un proficuo network europeo con un marchio separato. Conviene quindi focalizzare l’offerta del gruppo Lufthansa sui collegamenti dall’Italia verso gli hub del gruppo”, che sono Francoforte e Monaco.
La manovra andrà seguita con la massima attenzione per i suoi risvolti economici e l’impatto su Malpensa e quindi sul trasporto aereo italiano anche se ci sono nuove destinazioni e nuovi vettori (Seoul, Hong Kong, New Delhi, Pechino, Adis Abeba, che hanno evidenziato fin da subito elevati coefficienti di riempimento anche nei segmenti premium con yield (provento medio unitario per passeggero) al di sopra della media dei principali aeroporti europei).
Lufthansa raddoppierà i voli verso i propri hub di Francoforte e Monaco, dopo il 29 ottobre 2011, abbandonando i voli interni nazionali.
In pratica i passeggeri italiani vengono spinti ad utilizzare gli hub che interessano Lufthansa.
Quale può essere quindi la strategia italiana per Malpensa? Cercare di evitare il colpo con offerte mirate per recuperare l’interesse di Lufthansa, e muoversi per creare alternative valide con pacchetti di servizi mirati a soddisfare le esigenze dei vettori con costi sotto controllo e competitivi, sfoltendo le strutture elefantiache e di staff aziendali.
Avevamo già avvisato di non rifare lo stesso errore fatto in precedenza con Alitalia, cioè legarsi basando il proprio futuro su un unico vettore per quanto prestigioso e importante.
La lunga crisi che ancora imperversa toccando Grecia e tra poco anche Italia, come certificato dal rating negativo assegnatoci, avrà effetti negativi anche all’immagine del Paese.
Nervi saldi ma occorre investire dosando bene le risorse, senza fughe in avanti come la terza pista ad es., puntando sul settore merci che è in continua crescita e sarà sempre più importante nel trasporto aereo, vista anche la mancanza di alternative valide su gomma e ferrovia.
Sarà perciò fondamentale puntare sulla qualità del servizio con mezzi efficienti e rapidi e personale addestrato per un prodotto di qualità che induca i vettori a rimanere ancorati alle società di handling che garantiscano servizi a prezzi ragionevoli.
Una parte importante e fondamentale l’avranno anche gli enti di stato e la politica, che dovranno garantire il rispetto delle regole a tutti gli attori del settore a cominciare dalle maestranze.
E’ tempo di fare sistema per garantire il futuro a un settore importante e trainante come quello del trasporto aereo, che garantisce reddito a tante migliaia di persone, lasciando da parte le polemiche Roma-Malpensa.
Altri stati stanno facendo un lavoro importante per tutelare la loro immagine ed economia e ad essi dobbiamo guardare con una politica sindacale e politica che rafforzi il territorio e non lo spogli con logiche clientelari, cooperative politicizzate e lobbies camuffate dietro interessi di partito.
Basta chiacchere e battaglie di facciata, i posti di lavoro vanno mantenuti.

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