“Il progetto del nuovo stadio non convince le amministrazioni vicine che, oltre alla struttura sportiva, dovrebbero “subire” le varie destinazioni urbanistiche”. Il primo cittadino di Stezzano Elena Poma, esponente della Lega Nord, manifesta forte preoccupazione per l’ipotesi stadio a Grumello del Piano. Lo fa con una lettera inviata direttamente al sindaco Franco Tentorio, che nelle scorse settimane ha incontrato più volte i tecnici del gruppo Percassi per definire un piano di intervento. Il patron atalantino è deciso a dare un’accelerata al progetto e realizzare in tempi brevi il nuovo “gioiello” da 20 mila posti tutto nerazzurro.Come dichiarato anche in passato, le amministrazioni dell’hinterland però non vedono di buon grado un’opera così imponente. A lanciare per primo il sasso è il sindaco di Stezzano: “Con la presente sono a rappresentarle tutta la mia preoccupazione per il fatto che, nonostante le rassicurazioni ricevute, sia finora stata disattesa la possibilità di costituire, insieme alla sua amministrazione comunale, un tavolo di lavoro ove confrontarci serenamente sulle rilevanti questioni sollevate dal siffatto progetto. Le faccio notare come il nuovo stadio sollevi dubbi e preoccupazioni ad un consistente numero di abitanti della periferie cittadina che si sono costituiti, come lei saprà, in un comitato civico. Ma soprattutto il progetto non convince le amministrazioni vicine che, oltre alla struttura sportiva, dovrebbero “subire” le varie destinazioni urbanistiche definite “di corollario” alla destinazione principale quali residenziale, commerciale, terziario. Il tutto se si considera la già precaria situazione viabilistico-ambientale esistente, il cui conto sarà pagato da tutto il territorio con gravi ripercussioni in termini di traffico, impatto ambientale, inquinamento e probabili problemi di sicurezza.
Riprendo quanto affermato da Spagnolo,m direttore dell’Atalanta, quando dice che la questione burocratica è un percorso lungo che però inizia prima di tutto dalla politica, (aggiungerei) non solo quella interna all’amministrazione comunale, piuttosto estesa anche a soggetti politici esterni, al fine di condividere eventuali scelte tecnico-politiche che interessano un territorio complessivamente più ampio dei confini di un singolo Comune”.
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