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Festa dei lavoratori

Precari da 110 e lode in piazza “Meglio andare all’estero”

Pubblichiamo la lettera di alcuni giovani laureati che, nonostante i 110 e lode, devono fare i conti con la precariet??. L'1 maggio, in piazza, hanno onorato il lavoro pur non avendolo.

Pubblichiamo la lettera di alcuni giovani laureati che, nonostante i 110 e lode da vendere, devono fare i conti con la precarietà. Hanno deciso di scendere in piazza il 1 maggio, festa dei lavoratori, per onorare il lavoro pur non avendolo.

Care e cari giovani di Bergamo,

il primo maggio un gruppo di ragazze e ragazzi è sceso in piazza per manifestare la propria condizione di precarietà. Siamo tutti neolaureati a pieni voti, ma senza solide prospettive di lavoro. Riceviamo molte proposte, facciamo colloqui, ma poi si tratta di volontariato, di contratti saltuari, di “pacchetti” di poche ore… Chi tra di noi è più fortunato lavora come insegnate 9 mesi l’anno, ma l’estate non è mai pagato. Altri sono “pre – precari”, ossia nemmeno hanno potuto abilitarsi all’insegnamento ed entrare nelle graduatorie di prima o seconda fascia, perché sono state soppresse da alcuni anni. Altri ancora continuano a fare stage gratuiti o sottopagati. L’unica speranza pare sia andare all’estero. Allora abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra situazione con doppi cartelli, che davanti citavano i nostri studi: “Doppia laurea in urbanistica – 110/110” ; “ Laurea in cooperazione e sviluppo locale ed internazionale – 110/110 e lode” , “ Laurea in lettere con lode” – “laurea in filosofia 110/110 e lode e 3 abilitazioni” … e dietro la nostra precarietà; “qui nessuna prospettiva , allora me ne vado all’estero (come i nostri nonni)” , “pagata sempre dopo 12 mesi” , “operatore sociale: 5 ore a Bergamo, 6 a Bologna” , “lavoratore dipendente, ma con partita IVA”….
Si sono aggiunti anche alcuni genitori che si chiedevano quanto, dopo aver pagato l’università alle propri/e figli/e, devono ancora manterli/e.
Insomma eravamo tanti, con cartelli diversi, ma che testimoniavano la stessa assenza di prospettive dopo anni di lunga e seria formazione.

Irene, Cristina, Paolo, Ada, Michele, Lia, Chiara, Fernando, Laura, Pierluigi, Chiara, Federica…

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