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Francesco cavallini

Wojtyla beato, “per lui al centro la dignità ma per la politica di oggi?”

Intervento di Francesco Cavallini, presbitero. Nel 1981 superò il cordone di sicurezza alla Fara per abbracciare Giovanni Paolo II.

Il 26 aprile del 1981, in occasione del centenario della nascita di Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II è Bergamo. Al termine del suo discorso alla Fara, un gruppo di ragazzini della parrocchia del Villaggio degli Sposi scavalca le transenne e cerca di raggiungere il palco. Vengono fermati dagli uomini della sicurezza. Tutti, tranne Francesco Cavallini.
Trent’anni dopo, il primo maggio 2001, Papa Wojtyla viene beatificato in piazza San Pietro. Francesco Cavallini oggi ha 43 anni. Dopo alcuni anni di lavoro nell’ambito del commercio delle automobili, nel 1998 entra nella Compagnia di Gesù. Consegue il baccellierato in Filosofia all’Istituto Aloisianum di Padova e in Teologia alla Pontificia Università di Comillas a Madrid e poi la Licenza in Teologia dell’Evangelizzazione alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna. È presbitero dal 2009. Si occupa prevalentemente di pastorale giovanile e dei “senza fissa dimora” a Genova. Guida pellegrinaggi biblici in Terra Santa. In occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II, padre Francesco ha voluto scrivere un suo commento perBergamonews.

“Penso che l’evento della sua beatificazione in questi tempi, così oscuri della situazione socio-politica ed economica internazionale e della situazione italiana, sia davvero una grande opportunità affinché il ricordo di Giovanni Paolo II sia da stimolo per un esame di coscienza su come ognuno di noi vive i suoi insegnamenti e i valori cristiani, l’occasione per purificarci e fare un salto di qualità. A cominciare da chi detiene il potere politico ed economico. Giovanni Paolo II ha fatto cose grandi: l’aver annunciato il Vangelo senza pavidità e sudditanza rispetto al potere, l’aver stimolato i giovani affinché avessero una vita autentica e fossero costruttori di pace, aver difeso la dignità umana e invocato la realizzazione di una società basata sul mettere al centro questa dignità e sulla solidarietà, ha saputo radunare i rappresentanti di tutte le religioni per pregare per la Pace e perché la religione non fosse mai più motivo di guerra e di violenza, ha saputo chiedere perdono per le mancanze e i peccati della Chiesa lungo i secoli. Da religioso impegnato con i poveri ed i disagiati a Genova, sono testimone di come l’attuale politica economica faccia quadrare i conti sulla pelle dei più deboli, dei più poveri e dei più indifesi tutelando gli interessi di chi è economicamente più forte. Da persona impegnata con i giovani sono testimone del disorientamento che l’attuale situazione politica italiana provoca nei giovani e la mancanza di prospettive lavorative sia frustrante e fiacchi le buone energie. Credo che ricordare Giovanni Paolo II abbia senso solo se disponibili ad un esame di coscienza circa come si vive il suo insegnamento e il suo esempio, a cominciar…come dicevo sopra…da chi detiene il potere economico e politico”.


Francesco Cavallini

 

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