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L'assemblea

Italcementi: la priorit?? del 2011 ?? il patrimonio

Lo ha affermato l'ad Carlo Pesenti a margine dell'assemblea che ha approvato il bilancio 2010 chiuso con un utile di 197 milioni.

”Nel 2011 la priorità sarà più patrimoniale che economica, guarderemo più allo stato patrimoniale che al conto economico”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Italcementi, Carlo Pesenti, conversando con i giornalisti a conclusione dell’assemblea generale del gruppo. ”Da fine anno a marzo – ha proseguito l’imprenditore – abbiamo incassato 500 milioni da attività marginali che non portavano valore per il gruppo”.
A chi gli chiedeva se ci saranno altre dismissioni Pesenti ha replicato: ”Cercheremo di farne, si fa pulizia nei momenti difficili” aggiungendo che ”ci possono essere attività marginali per noi che invece possono avere un valore o un interesse per altri operatori”.
"Nei primi mesi del 2011 – hanno scritto il presidente Gianpiero Pesenti e il figlio Carlo (consigliere delegato) agli azionisti – l’annunciata cessione in Turchia di larga parte dell’attività cemento ritenute non strategiche, del progetto eolico e il disinvestimento di alcuni asset, hanno portato un ulteriore miglioramento della posizione finanziaria netta stimato in circa 367 milioni di euro e un ulteriore incremento del patrimonio netto stimato in circa 137 milioni”.
L’assemblea degli azionisti svoltasi a Bergamo  ha approvato il bilancio dell’esercizio 2010 chiuso con un utile di 197,1 milioni di euro. I soci hanno deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro sia alle azioni ordinarie che ai titoli di risparmio. La cedola sarà staccata il 23 maggio.
Inoltre, l’assemblea ha rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie per un periodo di 18 mesi dalla deliberazione. il prezzo di acquisto di ciascuna azione non dovrà essere inferiore né superiore del 15% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati presso Borsa italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. Il controvalore complessivo non potrà essere superiore ai 100 milioni di euro.

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