Il sangue trovato nel garage della villetta di via Donizetti era solo della vittima? I carabinieri di Treviglio e il pubblico ministero Franco Bettini non ne sono certi. L’omicidio di Mario Gaspani non è stato un’esecuzione da killer. Il commerciante d’auto di Boltiere, 57 anni, è stato ucciso nella notte tra venerdì e sabato scorso con un coltello da cucina.
Un dettaglio che fa pensare ad un omicidio che forse non era programmato e in cui l’assassino non ha certo fatto un lavoro da manuale. Scie di sangue in garage, forse qualche rumore che ha allertato i vicini (e non sappiamo se qualcuno ha già parlato con i carabinieri). Tutta una serie di dettagli che possono far pensare ad una lite, poi ad una colluttazione nella villetta, con l’assassino che potrebbe essere stato ferito. Anche per questo motivo il magistrato e i carabinieri hanno richiesto l’intervento del Ris. A Parma saranno trasferiti una serie di campioni del sangue trovato dai carabinieri nel garage dell’abitazione di Boltiere, per capire se ci sono tracce ematiche estranee alla vittima. Tracce che, in caso di riscontro positivo, sarebbero una firma quasi certa dell’assassino. Sarà poi l’autopsia a dover dare altre indicazioni agli inquirenti, per capire ad esempio se Mario Gaspani ha tentato di difendersi, portando con sè anche altre tracce dell’assassino.
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