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Roma

In arrivo novemila profughi in Lombardia

Il Ministero ha già in mano una lista stilata dai prefetti con i posti disponibili all’accoglienza. A Varese si fa il nome della caserma di Lonate Pozzolo

Cinquantamila profughi da ospitare, 30 milioni di euro per gestire l’emergenza e un accordo da elaborare minuziosamente con i governatori delle regioni. Roberto Maroni ha presentato ieri il piano per l’emergenza immigrazione che prevede lo smistamento e l’accoglienza dei profughi che dal nord Africa sono sbarcati o sbarcheranno, a Lampedusa.
Secondo le linee generali diffuse dal ministero gli afflussi saranno distribuiti sul territorio con criteri proporzionali alla popolazione residente in ogni regione nel numero di mille profughi ogni milione di abitanti, tenendo conto però anche delle presenze già registrate di immigrati. La partita è coordinata, ma soprattutto è da concordare, a livello regionale.
Il Governatore Roberto Formigoni, che ieri come gli altri presidenti di regione è intervenuto nel dialogo col Viminale, ha assicurato che la Lombardia «sarà pronta a fare la sua parte».

La nostra regione, che conta quasi 10 milioni di abitanti, potrebbe accogliere fino a 10mila profughi, secondo la distribuzione proporzionale prevista dal piano del ministero.
Un numero, però, sul quale bisogna fare molti distinguo e che allo stato dei fatti è assolutamente teorico. Il piano-emergenza è modulato infatti su un numero di sbarchi quantificati in 50mila profughi, previsione ritenuta verosimile dal ministro Maroni in persona. Nonostante ciò va rimarcato che attualmente gli sbarchi dall’inizio dell’anno si sono attestati nel numero di 14 mila. La speranza, e forse il piano di emergenza mira ad alzare il livello di guardia proprio per questo, è che se si dovesse raggiungere davvero la quota di 50mila nel frattempo potranno essere intervenuti altri fattori per risolvere la situazione, in particolare l’auspicato intervento della Comunità Europea affinché il carico possa essere suddiviso tra tutti gli stati membri e non nella sola Italia.

In ogni caso il piano del Viminale, pronto anche alla più nefasta delle ipotesi, sarà consegnato a giorni agli enti locali. Il Ministero ha già in mano una lista stilata dai prefetti con i posti disponibili all’accoglienza. Le prefetture hanno effettuato ricognizioni sui siti candidati a ospitare profughi sul territorio. Hanno comunicato al prefetto del capoluogo la lista, che è stata trasmessa al ministero dell’interno. Il ministero a sua volta si confronterà con la regione per la definizione finale dei luoghi.  

La Caritas – come precisa Mario Salis presidente della cooperativa Le Querce di Mamre – ha consegnato già alcune settimane fa la propria disponibilità ad accogliere nei propri centri una ventina di persone ma attualmente non ha ancora ricevuto indicazioni dalla prefettura. Dal Comune di Varese l’assessore Navarro fa sapere invece che allo stato dei fatti non è stata richiesta la partecipazione del comune e che in caso di emergenza sarà la Regione a chiedere la disponibilità e ad aprire una collaborazione.
Il Ministero della Difesa ha invece consegnato a Maroni un proprio contributo di aree dismesse dove potrebbero essere allestite delle tendopoli (A Varese si fa il nome della caserma di Lonate Pozzolo).

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