I carabinieri del Ris di Parma avrebbero isolato una nuova traccia di Dna analizzando la felpa indossata da Yara Gambirasio sia al momento del rapimento nel tardo pomeriggio del 26 novembre sia al momento del ritrovamento del cadavere, tre mesi dopo. L’indiscrezione, lanciata nella mattinata di oggi dal Messaggero, e ribattuta poi dal TgCom e altre agenzie di stampa, non trova però conferme ufficiali.
Secondo indiscrezioni la traccia si troverebbe sulla felpa e sarebbe quindi molto più interessante per le indagini rispetto ad altre, ad esempio quelle trovate sul guanto destro di Yara Gambirasio, forse appartenenti a persone con le quali la ragazza aveva contatti quotidiani. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri, per ora, non conferma nulla: "A me non risulta e credo che sarei la prima persona ad esserne informata, nel caso".
Resta il fatto che sulle tracce di Dna gli inquirenti puntano molto. Lo screening ad ampio raggio, in quel di Brembate Sopra, continua. Tante persone, su richiesta della magistratura e quindi della polizia e dei carabinieri, si sono sottoposte ad un tampone di saliva. "Ma per ora lavoriamo su scenari circoscritti" ha specificato il pubblico ministero.
Vale a dire che non si procede ancora a tappeto su tutti i residenti di Brembate Sopra. "Grazie ma per ora non è il caso" ha infatti concluso il pubblico ministero in un’intervista questa mattina, riferendosi alle persone che si sono presentate spontaneamente dagli inquirenti per lasciare una traccia di Dna.
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