"Io credo che sia stato un branco, questo non è il lavoro di una sola persona". Il capo della protezione civile di Brembate Sopra Giovanni Valsecchi ha portato dei fiori questa mattina, 28 febbraio, sul luogo del ritrovamento di Yara Gambirasio, in mezzo al campo incolto di Chignolo d’Isola, via Bedeschi. Nel terreno si nota un piccolo avvallamento, non più alto di una ventina di centimetri. Valsecchi ha pregato per pochi minuti proprio lì davanti, dove ha deposto dei fiori. Il tutto in mezzo al fango, a circa 130 metri dalla stradina sterrata che si stacca dall’asfalto della zona industriale di via Bedeschi, dove fino a ieri c’era il cordone della polizia che impediva ai giornalisti e ai curiosi di passare. Per 130 metri il corpo di Yara è stato trascinato in mezzo agli arbusti e al fango. "Per questo credo che non possa aver agito un uomo solo", conclude l’anziano volontario, impegnato da tre mesi e ora in lacrime. Proprio ieri, 28 febbraio, Pietro Valsecchi aveva dichiarato: "Qualcuno sapeva e chi sa parli". "Volevo solo dire che secono me qui qualcuno ha visto mentre portavano la povera ragazza. Non si poteva non vedere. Non volevo accusare nessuno di Brembate Sopra, della mia comunità. Vediamo".
Certo proprio da qui le ricerche erano passate più volte: a quanto pare le avevano condotte i gruppi di protezione civile di Filago e Palazzago. "Ma non si può non vedere niente, dice Valsecchi, anche un ragazzino avrebbe visto. Voglio capire chi è passato e andare a fondo".
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