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“Resisti Nicole”, Saponaro contro la sfiducia alla Minetti

L'ex consigliere regionale sul suo blog: "Ma come pu?? l'aula del Pirellone sfiduciare una sua componente? E poi entrerebbe Pagnoncelli..."

Uno scritto "garantista", non c’è che dire. Ma anche provocatorio, questo è evidente. L’ex consigliere regionale bergamasco del Partito Democratico Marcello Saponaro, ancora oggi attivissimo in Internet, ha scritto sul suo blog un post su Nicole Minetti e sulla mozione presentata dal Pd, Sinistra Ecologia e Libertà e Idv per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti, l’igienista dentale finita nelle grazie del premier Silvio Berlusconi ed eletta in Regione a Marzo nel listino del presidente Formigoni. Saponaro pone sul piatto un paio di motivi per opporsi alla mozione anti-Minetti. Si chiede come possa l’aula consiliare del Pirellone votare contro un suo componente, con il rischio che questo passaggio (forse mai verificatosi nella storia della Regione Lombardia) diventi una regola per sfiduciare di volta in volta quei consiglieri che non garbano a qualcuno. Ma c’è anche altro, ovvero un motivo più pragmatico per dire no alle dimissioni della Minetti: in caso di dimissioni dell’ex igienista dentale subentrerebbe il geometra di Arcore Francesco Magnano, che però è già sottosegretario e potrebbe essere spinto alle dimissioni. E in caso di dimissioni di Magnano il posto toccherebbe al bergamasco Marco Pagnoncelli. Politico di Forza Italia, del Pdl, già due volte assessore regionale, già coordinatore bergamasco di Forza Italia, sicuramente un avversario dichiarato di Saponaro.

"Resisti Nicole" dal blog di Marcello Saponaro (click!)

Il titolo è 1) un po’ strumentale 2) un po’ no. Ma ragionevole e sincero. Ora spiego.
Il PD e Sinistra e Libertà hanno promosso una mozione anti-Minetti in Consiglio Regionale (credo sia stata firmata anche dall’IDV). La mozione dice sostanzialmente: “Nicole Minetti dimettiti”.
Credo sia la prima volta (ma su questo potrei sbagliarmi perchè ne ho viste tante ma non le ho certo viste tutte) che si chiedono le dimissioni di un “consigliere regionale” con un atto ufficiale da votare in Aula. Non un assessore, non il Presidente, non un sottosegretario, non uno dei tantissimi consulenti… ma un consigliere che – benchè eletto nel listino senza voto di preferenza – è espressione della volontà popolare, della volontà di tanti elettori che (a mio avviso sbagliando) hanno scelto Formigoni e il Pdl.
Già qui. Trovo singolare che un’aula chieda le dimissioni di un suo membro. Poteva non votare la Consigliera Minetti il giorno della “convalida degli eletti” ma avrebbe dovuto avere delle buone ragioni (per esempio ll’essere venuti a conoscenza della sua non candidabilità o della sua non eleggibilità). La professione di igenista dentale non mi pare sia ostativa alla carica di consigliere.
Il popolo mi pare invece abbia votato consapevolmente Formigoni e il suo listino,  ben sapendo che al suo interno c’era il fior fiore della nuova classe dirigente italiana: l’igenista, appunto, il geometra di arcore, l’allenatore nel pallone, il bandito… ci torneremo sul bandito.
E altri consiglieri di pari valore mi pare siano stati eletti persino a furor di popolo. Uno su tutti: il Trota, 13000 preferenze a Brescia.
Può un’aula parlamentare sindacare la qualità umana dei singoli parlamentari andando ben oltre la mera verifica delle condizioni ostative alla loro candidabilità e/o ineleggibilità? A mio avviso no. Se fosse altrimenti la maggioranza avrebbe dalla sua uno strumento di inquisizione assai potente. Tanto potente quanto illiberale. E immagino quanti consiglieri del PDL  voterebbero una mozione di sfiducia nei confronti di alcuni consiglieri del PD, di SEL, dell’IDV… magari perchè troppo laici, magari perchè troppo oppositori, magari perchè indagati.  Ricordiamocelo sempre, questo. In un aula parlamentare, di solito, la maggioranza ce l’ha la maggioranza. Mi pare d’essere Pazzaglia…
Ma qui c’è di mezzo il merito! mi direte… Che la Consigliera Minetti sia stata eletta senza alcuna possibilità di vagliarne i meriti (quantomeno dalla gran parte del corpo elettorale) è indiscutibile, essendo stata eletta nel listino. E lo sa bene Formigoni quanto gli “costò”l’inserimento della Minetti fuori tempo massimo… Ma è forse l’unica? Perchè non il trota?
La mozione ci dice anche che la richiesta di dimissioni nasce dal desiderio che la Minetti possa ” liberamente difendersi nel processo”.  Non capisco bene cosa questo significhi. Se si sottintende che un processo porta via molto tempo alla vita di una persona e quindi questa non possa dare il meglio di sè in Consiglio… beh, mi pare che la prima mozione avrebbe dovuto essere presentata contro Formigoni, assai noto per venire in Aula solo il tempo necessario per firmare il registro dei presenti e non perdere la diaria. E poi anche qualche consigliere regionale. Non solo di maggioranza.
Ma c’è un motivo in più per non chiedere le dimissioni della Minetti. Il più importante, pragmaticamente parlando.
Se la Minetti desse le dimissioni, subentrerebbe il geometra di Arcore, Francesco Magnano, attualmente Sottosegretario. Carica compatibile con l’essere Consigliere Regionale ma parificata nello stipendio e senza obblighi di presenza in Aula e nelle Commissioni… Da più parti, inoltre, mi dicono che in questo caso sarebbe molto forte il pressing su Magnano affinchè dia le dimissioni. E lui non sarebbe contrario. Subentrerebbe, in caso di dimissioni di Magnano (o in caso di dimissioni di qualunque altro componente eletto nel listino, magari a seguito di elezione al Parlamento) Marco Pagnoncelli. E ho detto tutto. E se invece il nome non ti dice nulla, cliccaci sopra (sul nome e sul cognome). E se ancora non hai capito chi è Pagnoncelli, te lo spiego io: lui il bunga bunga (politicamente parlando) l’ha fatto ai bergamaschi.

P.s. Le dimissioni di Pagnoncelli io le chiesi. E lui le diede. Ma da Assessore.

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