Sul tema dell’eventuale fusione tra Sacbo, società che gestisce l’aeroporto di Bergamo, e Sea, società 
degli scali milanesi molto interessata anche a Montichiari (Brescia), il sindaco di Bergamo Franco Tentorio ha dichiarato a "L’Eco di Bergamo": "Il nostro approccio è e rimane molto freddo". Sul tema riceviamo e pubblichiamo anche una lettera del capogruppo e del vicecapogruppo del Pdl di Palazzo Frizzoni.
Gentile Direttore,
le scriviamo per esplicitare la nostra posizione in merito alla questione fusione Sea Sacbo, che sembra profilarsi, almeno nelle intenzioni di alcuni.
Per quel che ci riguarda siamo profondamente convinti che l’aeroporto di Bergamo vada difeso con le unghie, se serve, essendo strategico per Bergamo e il suo territorio. La fusione sarebbe la fine dell’aeroporto e con esso la fine del sogno turistico di Bergamo, l’avvitamento del PIL provinciale e il progressivo nascere e allargarsi di una crisi occupazionale.
Orio è oggi il terzo aeroporto in ordine di traffico ed ha quindi un suo peso specifico che gli permette di poter competere senza soggezione, domani dopo la fusione, se mai fosse, sarebbero altri a deciderne il ridimensionamento e a declassarlo a scalo merci.
In ogni caso siamo davanti a decisioni di natura eminentemente politica e solo apparentemente di natura societaria, la politica dunque faccia la sua parte e batta un colpo, nell’interesse della città. Per parte nostra non esiteremo un secondo a prendere posizione ferma a sostegno degli interessi della città e dei cittadini che solo da una presenza forte delle istituzioni nell’assetto societario possono veder tutelati i propri interessi, la propria salute e l’ambiente in cui vive.
Giuseppe Petralia, capogruppo Pdl Consiglio comunale Bergamo
Stefano Lorenzi, vice capogruppo Pdl Consiglio comunale Bergamo
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