Regolamento circoscrizioni, l’opposizione abbandona l’aula

Approvazione con polemica per il nuovo regolamento delle tre circoscrizioni cittadine, organo di partecipazione destinato probabilmente a morire al termine con le prossime elezioni comunali. Da tempo infatti il governo ha fissato il giorno della sentenza per i cosiddetti “parlamentini”, prima riducendone il numero e poi abolendoli completamente anche per città medio grandi. Inutile quindi, secondo l’opposizione, approvare un nuovo regolamento, soprattutto se in gran parte ricalcato da quello precedente. “Una mistificazione”, secondo il consigliere Roberto Bruni, che insieme al resto delle minoranze ha deciso di abbandonare l’aula al momento del voto. In alcuni casi è l’evidenza a mettere spalle al muro il consigliere Francesco Benigni, redattore del nuovo regolamento: “Ad alcuni articoli è stata semplicemente aggiunto un punto e virgola – spiega Bruni –, tanto è bastata per dichiarare l’articoli modificati rispetto al precedente. L’impostazione complessiva data alla delibera è sbagliata: viene proposta l’abrogazione del precedute regolamento perché volete marcare in maniera propagandistica una netta differenza. È un’operazione di puro e semplice maquillage, è una strada provocatoria. È un’inaccettabile forzatura propagandistica. Emerge la sostanziale identità di norme tra i due regolamenti. Chiediamo che il Consiglio dia mandato al sindaco di studiare un nuovo progetto di partecipazione, perché responsabilmente non ci si può non preoccupare delle circoscrizioni dal momento che questi organi non ci saranno più. È una proposta senza polemica, seria, responsabile”.
il sindaco Franco Tentorio ritiene che con questa approvazione sia stato rispettato un impegno preso in campagna elettorale: “Era uno dei punti programmatici. Noi riteniamo che le circoscrizioni sia la forma di partecipazione migliore. Un organo eletto democraticamente ha più forza di qualunque altro. Nell’augurarci che sia possibile apportare delle modifiche all’attuale normativa, ritengo che per gli anni che mancano alle prossime elezioni la modifica è altamente auspicabile. Abbiamo preso atto della significativa riduzione delle spese, un segno dell’ulteriore impegno che i cittadini danno alla comunità”.
“Avete utilizzato propaganda che spesso ci sta – commenta il capogruppo del Pd Elena Carnevali -, ma non ci sta quando responsabilmente si ricopre un ruolo. Ancora oggi è stato più volte detto che il regolamento precedente non era rispettoso del ruolo delle circoscrizioni. In virtù delle scelte di Calderoli e del governo Berlusconi eravamo legittimati ad abolirle. Avete scelto di abolire i consigli di quartiere senza nessuna alternativa”. “Abbiamo modificato ben 41 articoli e introdotti 12 – è la replica della leghista Luciana Frosio Roncalli -. Non credo che si tratti propaganda, non va detta da voi che sul bilancio partecipato ne avete fatto molta di più”.
Ironico l’intervento di Giuseppe Mazzoleni dell’Udc: “Uno pensa che le modifiche siano importanti per abrogare il vecchio regolamento. Mi rendo conto che c’è stata l’aggiunta di qualche punteggiatura, invece dal punto di vista concreto è abbastanza evanescente”. “Abbiamo visioni diverse rispetto ad uno stesso tema – spiega Giuseppe Petralia, capogruppo del Pdl -. Mi interessa raccogliere l’invito del consigliere Bruni e discutere modalità di partecipazione diverse che ci trovino d’accordo. Non si se ci riusciremo entro il 31 luglio 2011, ma siamo disposti a iniziare la discussione”.