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Le indagini

Il rapimento di Yara Gambirasio non ?? l’azione di un maniaco La squadra mobile a caccia di un movente “pesante” fotogallery

Non una sola traccia trovata in venti giorni e non un errore da parte di chi ha fatto sparire la ragazza di tredici anni. La pista del maniaco che agisce d'istinto non convince pi?? la polizia.

Non l’azione di un maniaco, ma un rapimento mirato, organizzato e messo a segno senza errori. E’ un dato di fatto quello sul quale sta ragionando in queste ore la polizia, in particolare la squadra mobile di Bergamo, con il supporto del reparto nazionale Prevenzione crimine e del Servizio centrale operativo.
Le ricerche a tappeto sono arrivate ovunque: fiumi, torrenti, strade, casolari, cantieri, il tutto in un raggio di almeno venti chilometri da Brembate di Sopra. Ma si sono anche battute zone del Bresciano, si è passata al setaccio la Valle Imagna, i luoghi più "delicati" nei pressi di Brembate sono stati ispezionati da cima a fondo. Non una sola traccia di Yara, non una macchia, un’impronta biologica riconducibile alla ragazza. Nemmeno il guanto trovato in un bosco il terzo giorno, o i fuseaux recuperati pochi giorni dopo, erano di Yara Gambirasio.
La polizia di Stato sta partecipando alle ricerche da giorni . Ed è coinvolta nelle indagini da poco più di una settimana. Gli uomini della squadra mobile, dicono fonti investigative, un’idea se la sono fatta: non siamo di fronte al rapimento di un maniaco che agisce d’istinto, per soddisfare una desiderio perverso e momentaneo, uno di quei maniaci e adescatori occasionali che di solito sono capaci di mettersi nei guai da soli, di lasciare prove, di liberarsi della loro vittima non lontano da dove l’hanno adescata.
Un quadro inquietante al quale la polizia giunge da più elementi a disposizione, confortato anche da quel labile indizio dell’interferenza di due uomini che parlavano tramite ricetrasmittenti proprio dopo le 18,30 di venerdì 26 novembre nella zona di Brembate Sopra e Ponte San Pietro: "Ce l’ho, l’ho presa, la portiamo là". Due persone che agivano in quella fascia oraria in modo accorto, senza nemmeno utilizzare i cellulari, intercettabili, ma due Cb, ricetrasmittenti di vecchio tipo, molto più sicure per operazioni delicate che non devono lasciare traccia.
E’ un quadro in cui muoversi, per individuare un movente pesante. Il perchè, il movente, resta un elemento fondamentale, e per ora manca con precisione. La razionalità degli investigatori stride con le parole della mamma di Yara: "Prima la troviamo e poi pensiamo al perchè…". La polizia la pensa esattamente all’opposto. Se non si è trattato di un maniaco perchè Yara è stata portata via? La risposta è l’unico modo per trovarla.

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